L’aria del Friuli è buona, ma preoccupano le PM10: lo studio dell’Arpa

Risolte le criticità legate agli ossidi di azoto.

In Friuli Venezia Giulia la qualità dell’aria è buona. Lo certifica la relazione annuale, redatta da Arpa in base ai criteri fissati a livello nazionale ed europeo dalla normativa di settore e presentata in conferenza stampa dall’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, all’Energia e allo Sviluppo Sostenibile, Fabio Scoccimarro, assieme al direttore generale di Arpa Fvg, Stellio Vatta. Il report, che prende in esame i dati del 2019 e li incrocia con quelli del quadriennio precedente, consente di evidenziare i cambiamenti strutturali intercorsi dal 2015 a oggi.

Il materiale particolato che viene in parte “emesso direttamente in atmosfera, ad esempio dal traffico e in parte si forma in aria a seguito di reazioni chimiche è monitorato sia nella frazione più grossolana (il PM10, cioè con diametro inferiore ai 10 μm), che nella frazione più fina (PM2.5, cioè con diametro inferiore ai 2,5 μm). Le aree di superamento della soglia giornaliera del PM10 sono circoscritte alla zona di pianura”, questo è quanto scritto nel rapporto annuale dell’Arpa. Mentre nella zona triestina e in quella di montagna, i livelli giornalieri del PM10 sono rimasti stabili.

Nella relazione viene sottolineato che le criticità legate agli ossidi di azoto sono state risolte e anche i livelli di benzene sono diminuiti. L’unica aumento dei livelli del benzene si è riscontrato a Trieste e nei pressi delle aree trafficate e nelle vicinanze dello stabilimento siderurgico di Servola. Da migliorare invece l’emissione di polveri sottili, in particolare nel Pordenonese e nella Bassa Friulana, e di benzoapirene, inquinante associato soprattutto alla cattiva combustione della legna. I valori dello benzoapirene sono dentro gli standard ma quasi al limite sul pordenonese, udinese e nei pressi dello stabilimento siderurgico di Servola. Per quanto riguarda il monossido di carbonio è al di sotto del limite di legge, i valori più elevati si riscontrano nelle zone trafficate e nei pressi dello stabilimento siderurgico di Servola. Grande preoccupazione per i livelli di ozono. Sono stati elevati su quasi tutto il territorio regionale ad eccezione di alcune porzioni della zona Triestina e della bassa pianura.

“L’obiettivo – ha concluso l’assessore – è di affermare il Friuli Venezia Giulia quale capofila a livello comunitario nell’uso efficiente di risorse, nello sviluppo di un’economia pulita e circolare e nella riduzione dell’inquinamento: traguardi fissati al 2050, ma che la nostra regione può ambire a tagliare entro il 2045.”