CiviBank resiste al Covid, bilancio in crescita rispetto al 2019

Civibank Cividale

Il bilancio di CiviBank.

CiviBank dà prova della sua solidità e resilienza anche nel 2020: nel primo semestre dell’anno la banca è riuscita ad affrontare efficacemente la complessità dello scenario economico, fortemente impattato dal Covid-19. Lo schema di bilancio approvato dal Cda conferma la linea strategica di sviluppo della banca friulana, unico istituto di credito autonomo di Friuli Venezia Giulia e Veneto: un chiaro percorso di crescita finalizzato a dotare il Nordest del Paese di un istituto storico, solido, autonomo, efficiente e redditizio.

L’utile netto si attesta a 2,08 milioni di euro, in crescita dell’80,7% rispetto all’analogo periodo del 2019. Erogati complessivamente 265,6 milioni di euro di nuovi finanziamenti sul territorio, di cui 195 milioni erogati a piccole e medie imprese e 71 milioni a famiglie. Il Cet1 ratio sale al 14,3%, rispetto al 13,6% del 31 dicembre 2019, ad ulteriore dimostrazione del miglioramento della solidità della banca. “Dobbiamo un ringraziamento particolare ai nostri dipendenti per questi risultati – commenta la presidente Del Piero -, vista la situazione assolutamente inedita che il Paese ha dovuto afffrontare. Tutti loro si sono adoperati al massimo per garantire continuità ed eccellenza del servizio nonché attenzione e disponibilità alla clientela della Banca, anche nelle fasi più critiche dell’emergenza sanitaria”.

Il periodo dal lockdown in poi ha visto processate 6500 richieste di moratorie, per un importo complessivo di 891 milioni di euro. La situazione contabile al 30 giugno 2020 evidenzia quanto segue. I crediti verso la clientela si attestano a 2.853 milioni di euro, in crescita dello 0,7% se confrontati con il dato al 31 dicembre 2019 pari a 2.833 milioni. Nel corso del semestre la banca ha erogato complessivamente 266 milioni di euro di nuovi finanziamenti, di cui 195 milioni erogati a piccole e medie imprese e 71 milioni a famiglie, con una riduzione complessiva del 6,2% rispetto al primo semestre del 2019.

Tra i fattori alla base di questi dati troviamo le conseguenze del prolungato blocco delle attività economiche e produttive e le forti limitazioni alla mobilità delle persone. Continua la riduzione dei crediti deteriorati (-4,9%) rispetto a dicembre 2019. La raccolta globale si attesta a 3.798 milioni di euro, quasi invariata rispetto al 2019 (-0,7%). Di questi, la raccolta diretta registra una consistenza di 2.713 milioni di euro, in crescita dello 0,6%, mentre la raccolta indiretta ammonta a 1.085 milioni di euro, in diminuzione del 3,7%.

Il margine di interesse si attesta a 33,4 milioni di euro, in crescita del 6,8%. Le commissioni nette sono pari a 15,2 milioni di euro, in diminuzione del 4,8%. Il risultato netto dell’attività finanziaria è positivo per 6,1 milioni di euro. I proventi operativi netti sono pari a 55 milioni, in crescita del 7,1%, mentre gli oneri operativi totalizzano 31,8 milioni di euro, in calo dell’1,7%. L’utile netto di periodo si attesta quindi a 2,1 milioni di euro, nonostante 2 milioni di euro di contribuzioni al fondo di risoluzione delle crisi bancarie.