Steward urbani e controllo di vicinato per un Fvg più sicuro

Approvato il ddl in materia di sicurezza e polizia locale.

L’organizzazione dei Comandi di polizia locale, la selezione e formazione del relativo personale, il sistema delle collaborazioni nonché la valorizzazione degli operatori sono solo alcuni degli ambiti che vanno a caratterizzare lo schema del disegno di legge regionale in materia di sicurezza e polizia locale che la Giunta, su proposta dell’assessore competente Pierpaolo Roberti ha approvato in una seduta dell’esecutivo.

“A più di dieci anni dall’entrata in vigore della legge di settore, la 9 del 2009 – spiega Roberti – abbiamo deciso di intervenire non limitandoci ad una semplice manutenzione, ma revisionando invece in modo integrale l’impianto normativo, operando su due piani. Il primo è quello delle politiche di sicurezza, declinando a livello regionale la sicurezza integrata intesa come l’insieme degli interventi garantiti da Stato, Regione, Enti locali e altri soggetti istituzionali al fine di concorrere alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario per il benessere delle comunità territoriali. A ciò si aggiunge un secondo livello di tipo ordinamentale, con lo scopo di innovare i modelli organizzativi e gli strumenti operativi, garantendo una migliore qualità nell’esercizio delle funzioni di polizia locale e uniformità sul territorio regionale”.

Andando ad analizzare alcuni aspetti specifici, la norma istituisce e disciplina l’osservatorio regionale sulla sicurezza urbana e sull’attuazione delle politiche integrate di sicurezza. Il suo obiettivo è quello di fornire, annualmente, un supporto conoscitivo delle condizioni di sicurezza in Friuli Venezia Giulia quale strumento di sostegno per la progettazione e l’attuazione delle politiche in materia.

Viene poi riconosciuta la figura degli steward urbani per le attività volte a facilitare la fruibilità e la vivibilità degli spazi pubblici. Questi operano entro i limiti individuati dalla normativa statale, svolgendo compiti sussidiari e privi di autonomia, finalizzati al miglioramento della percezione di sicurezza della cittadinanza ed opera sulla base delle indicazioni e sotto la direzione del comandante o responsabile di polizia locale dell’ente locale che ne ha richiesto l’utilizzo.

Un passaggio del disegno di legge è riservato alle norme sulla sicurezza partecipata. Riconoscendo che la difesa del cittadino dalla criminalità spetta esclusivamente alle Forze di polizia, per quanto riguarda invece i reati predatori e le criticità urbane, l’attività di prevenzione e controllo del territorio può giovarsi della collaborazione informativa dei cittadini, attraverso forme di cittadinanza attiva, come il controllo di vicinato o di volontari. Il fine è quello di dare risposte concrete alle esigenze di sicurezza della collettività, cooperando in modo sinergico con le istituzioni per garantire migliori condizioni di sicurezza e di qualità della vita.