Screening massiccio nei comuni montani: “Imitiamo il modello Alto Adige”

Il consigliere regionale Fvg plaude alla decisione di Fedriga.

Il consigliere regionale di Progetto Fvg, Emanuele Zanon, accoglie con favore la decisione di non creare zone rosse in alcuni piccoli comuni montani, ma di avviare in questi un piano di monitoraggio attraverso un accertamento diffuso tra la popolazione con l’uso dei tamponi, come ha dichiarato il governatore della Regione Massimiliano Fedriga nel corso della conferenza stampa sulla nuova ordinanza Covid-19.

In particolare, in merito all’avvio di uno screening diffuso in tali piccoli paesi, da estendersi poi ad altri comuni del Friuli Venezia Giulia, Zanon ritiene “pur condividendo l’avvio del piano di monitoraggio – commenta  –, che questo possa essere efficace se venisse da subito sviluppato quasi contestualmente in tutta la regione. Il modello da imitare può essere quello dell’Alto Adige, ove l’indagine gratuita con i test antigenici rapidi è stata effettuata in modo coordinato, diffuso e simultaneo su quasi il 60% della popolazione, così da ottenere una base informativa dei dati molto ampia e rappresentativa. Se l’attuale organizzazione del sistema del Friuli Venezia Giulia non riuscisse a garantire la copertura quasi totale della popolazione in tempi contenuti – prosegue il consigliere regionale –, si potrebbe perlomeno optare per una selezione delle categorie di persone più esposte al rischio di contrazione e trasmissione del virus. Tali classi di popolazione dovrebbero essere prescelte dagli esperti sulla base delle conoscenze scientifiche e dei dati statistici”.

“Considerato, peraltro, che molti imprenditori – conclude Zanon – hanno già avviato delle campagne autonome di monitoraggio per i dipendenti delle proprie aziende, rivolgendosi agli operatori privati della sanità, si potrebbe promuovere un sistema di coordinamento dei dati in forma collaborativa con il sistema sanitario regionale, prevedendo anche un possibile supporto economico alle aziende interessate per sgravarle dei maggiori costi sostenuti”.