Una difficile ripresa per le scuole in Friuli: concorsi per gli insegnanti rinviati e regole rigide per il ritorno in aula

La situazione degli insegnati e il rapporto con gli studenti.

Il rinvio del concorso scuola al prossimo anno lascia nell’incertezza migliaia di docenti anche in Friuli. Spostamento questo che ha delle inevitabili conseguenze anche sul piano della continuità didattica, già messa alla prova dalla pandemia. Secondo le stime della Uil Scuola Fvg, in regione i precari con 3 anni di servizio che hanno i requisiti per accedere al concorso straordinario sarebbero circa 2mila. Altri 5mila potrebbero essere gli aspiranti docenti che, pur non avendo mai insegnato, potrebbero presentare domanda.

Le procedure da attuare per garantire insegnanti.

“Se la mediazione è basata sul rinvio al prossimo anno – spiega il segretario della Uil Scuola, Ugo Previti -, siamo in presenza di una politica autoreferenziale che contraddice se stessa”. “Stiamo parlando – continua Previti – della conversione di un decreto legge pensato nell’agosto scorso, quindi un provvedimento adottato per ragioni di necessità ed urgenza, ancora prima della pandemia. Queste ragioni si sono poi accentuate con l’emergenza in corso”.

Uil Scuola spera nell’attuazione di un concorso per titoli e di un esame finale, anche con lo scritto. “Ma sia dato seguito all’immediata assunzione in ruolo dei 40.000 precari – commenta il segretario – che avranno, a fine anno, ogni opportuna verifica e valutazione anche con elaborati scritti, per dare pace ai fautori del merito”. Inoltre, il sindacato sostiene la necessità di focalizzarsi sulla ripresa delle scuole a settembre. Uil non dimentica poi la situazione delle commissioni che, a causa del coronavirus, lavoreranno part time e quindi la procedura sarà aggravata e andrà a rilento.

Come andare a scuola: le indicazioni.

Il coronavirus rivoluziona la didattica e il rapporto tra gli alunni e gli insegnanti. Le lezioni non saranno più le stesse. Infatti, anziché un’ora potrebbero durare 45 minuti e l’aula non sarà l’unico luogo destinato all’apprendimento. Si pensa ai grandi parchi e ai musei in modo da distribuire gli studenti in ampi spazi, rispettando la distanza tra i banchi di almeno un metro.

Ma nelle scuole non deve mancare la mascherina per i più piccoli. I bambini potrebbero indossarla già dai sei anni, insieme ai guanti. Per la pausa pranzo, gli studenti seguiranno le stesse regole valide nei ristoranti. Le mense devono essere dotate di pannelli in plexiglass e si dovranno fare dei turni per evitare assembramenti. A disposizione gel igienizzante per una corretta e frequente pulizia delle mani.