Silenzio e bandiere a mezz’asta: il Friuli ricorda le vittime del coronavirus

Il pensiero dei sindaci friulani.

A mezzogiorno, tutti i sindaci d’Italia si sono riuniti nel ricordo delle oltre 11mila vittime del coronavirus. Nell’assurda calma delle piazze vuote, sono state ammainate le bandiere a mezz’asta ed è stato osservato un minuto di silenzio anche dai duecentoquindici sindaci della regione.

Dal palazzo della regione di Trieste ai comuni più piccoli, il Friuli si è stretto in un forte abbraccio ai famigliari dei defunti, agli ospedali e a tutto il personale sanitario che affronta, in prima linea, un’emergenza che sarà ricordata nella storia. Il presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ringrazia, dai social, i medici, gli infermieri e le forze dell’ordine che quotidianamente si espongono al rischio di contagio per tutelare la popolazione.

Inoltre, anche i primi cittadini hanno fatto sentire la loro vicinanza ai focolai dell’epidemia. Il sindaco di Tolmezzo, Francesco Brollo, scrive sul suo profilo un messaggio di speranza: “Il primo abbraccio consola dalla lacrima, il secondo dona forza e sorriso”, ricordando così l’importanza di restare uniti. A Udine, il sindaco Pietro Fontanini ha deciso di issare il tricolore a lutto, oltre che sul municipio, anche in Castello.

Toccanti sono anche le parole di Roberto Revelant, primo cittadino di Gemona. Nei giorni scorsi, il comune aveva accolto molte salme provenienti da Bergamo. Questo episodio ha portato alla mente l’aiuto ricevuto durante il drammatico terremoto del 1976 e dimostra, ancora una volta, quanto l’unione e la solidarietà siano importanti.