Covid in Fvg, impennata dei casi in una settimana: i dati che preoccupano

In Fvg contagi in aumento del 35,4% in una settimana.

In Friuli Venezia Giulia il Covid ha fatto un balzo avanti di oltre il 35% in una settimana. È quanto testimonia l’indagine della Fondazione Gimbe, che oggi ha presentato il suo monitoraggio indipendente della situazione legata alla pandemia nel periodo compreso fra il 28 ottobre e il 3 novembre.

In Fvg, secondo l’indagine, ci sono 474 casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, un dato che nell’ultima settimana è pari a un incremento del 35,4%. Si tratta di un trend peggiore di quello registrato nei sette giorni precedenti. Il valore, identico a quello della Puglia, è migliore rispetto ad altre nove regioni e alla provincia autonoma di Bolzano e leggermente sopra la media nazionale (+34,5%). I casi testati sono 910 per 100.000 abitanti, mentre i ricoverati con sintomi sono 16,9 ogni 100.000 residenti, valore ben inferiore alla media italiana (35). Riscontro positivo anche per i ricoverati in terapia intensiva ogni 100.000 abitanti, 3,2 contro una media nazionale di 3,7.

Nel monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe, a livello nazionale spicca l’incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi (195.051 contro 130.329), in parte per l’aumento dei casi testati (817.717 rispetto a 722.570), ma soprattutto per l’ulteriore incremento del rapporto positivi/casi testati (23,9% contro il precedente 18%). Crescono del 63,9% i casi attualmente positivi (418.142, erano 255.090). Sul fronte degli ospedali, si rileva un ulteriore aumento dei pazienti ricoverati con sintomi (21.114 rispetto a 13.955) e in terapia intensiva (2.225 contro 1.411). Incrementano del 72% i decessi, passati da 995 a 1.712.

“Nell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si conferma l’incremento di oltre il 60% dei casi attualmente positivi che si riflette sul numero dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva, portando gli ospedali verso la saturazione. Questo impatta anche sul numero di decessi, che nell’ultima settimana ha superato quota 1.700 con un trend che, con una settimana di ritardo, ricalca di fatto le altre curve. L’ulteriore incremento del rapporto positivi/casi testati, prossimo al 24%, certifica definitivamente il crollo dell’argine territoriale del testing & tracing”.