Anticorpi monoclonali e nuovi test salivari, la lotta al coronavirus riparte dal Fvg

Partita ieri dall’ospedale di Udine la cura con anticorpi monoclonali.

“Il Friuli Venezia Giulia garantisce da ieri cure con gli anticorpi monoclonali. Partiamo dall’Ospedale di Udine con questo trattamento che si è dimostrato strumento importante per ridurre la carica virale delle persone infette e quindi contribuire a ridurre il tasso di ospedalizzazione, in attesa di una maggiore disponibilità di vaccini”.

Lo hanno comunicato il governatore Massimiliano Fedriga e il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi, chiarendo che “la cura può venire somministrata entro i primi dieci giorni dalla comparsa dei sintomi nei pazienti con sintomatologia lieve o moderata che presentino determinati fattori di rischio indicati dall’agenzia italiana del farmaco, tra cui l’obesità”.

Nel frattempo è stato presentato ufficialmente, sempre ieri, il nuovo test salivare per il Covid-19 made in Fvg. Frutto di “un connubio importante – ha commentato Fedriga – fra università, istituzioni e imprenditoria che ha reso possibile la realizzazione di un nuovo tampone salivare le cui caratteristiche di affidabilità sicurezza e velocità lo rendono un’arma importante nella lotta contro il Covid-19. Un progetto che diventa anche simbolo della capacità di innovazione del Friuli Venezia Giulia e una valida collaborazione tra pubblico privato”.

Il nuovo sistema diagnostico salivare è infatti nato dalla collaborazione tra Biofarma Group con sede a Mereto di Tomba e l’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale.

“Si tratta di un test molecolare che presenta un’affidabilità maggiore rispetto all’attuale gold standard, ovvero il tampone nasofaringeo – ha sottolineato ancora il governatore – e oggi possiamo essere orgogliosi di proporre un prodotto che sarà in grado di cambiare in meglio la possibilità
di tracciamento, diagnosi e il conseguente contenimento del virus”.

Tra i temi affrontati dal governatore anche quello relativo all’importanza di vaccinarsi. “Oggi – ha confermato – c’è una paura diffusa, fra l’altro priva di fondamento, sulla validità di Astrazeneca, su cui c’è l’indiscusso avvallo del mondo scientifico. Il vaccino è l’unica arma per ambire a tornare alla normalità. Sarebbe drammatico se oltre alle difficoltà di approvvigionamento dei vaccini vacillasse l’adesione alla campagna vaccinale”.

Tornando al test salivare, i principali vantaggi si traducono in semplicità di somministrazione, velocità e ripetibilità di prelievo, nessuna invasività per chi si deve sottoporre al test, sicurezza per gli operatori sanitari ed elevata affidabilità grazie alla maggiore sensibilità clinica nel rilevamento del virus Sars-CoV-2. Il sistema diagnostico è pronto e disponibile per essere utilizzato in modo esteso, partendo proprio dal Friuli Venezia Giulia, dove dalla fase pilota sono emersi ottimi risultati sia nelle performance sia in termini di sostenibilità dei costi.

Anche l’assessore alle Attività Produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, che non ha voluto mancare alla presentazione ufficiale del test, ha ricordato l’importanza della nuova riforma dell’economia SviluppoImpresa recentemente approvata dal Consiglio regionale che ha implementato e rafforzato i già molti strumenti a disposizione delle imprese per conseguire obiettivi sempre più importanti, anche al fine di una maggiore competitività nel mutato panorama economico. “Nell’individuazione delle filiere strategiche regionali – ha concluso Bini – abbiamo voluto inserire anche quella del biomedicale, che rappresenta un settore in crescita con prospettive di forte sviluppo”.