Ancora migranti sui binari, treni in ritardo e cancellati, la protesta dei pendolari

I migranti accampati all'esterno a Tricesimo

Migranti sui binari in Fvg.

Quello dei clandestini che camminano lungo i binari del Friuli Venezia Giulia e in particolare lungo la Udine-Trieste non è più un’emergenza, ma un vero e proprio problema strutturale che da oltre tre mesi sta creando tantissimi disagi alla  circolazione ferroviaria.

Non si contano più i ritardi e le cancellazioni di convogli, con pendolari ormai stanchi di questa situazione. Alcuni utenti del Comitato pendolari Alto Friuli hanno proposto di lanciare una petizione on line; manifestando il disappunto su come questa vicenda stia venendo gestita dalle Istituzioni.

“Da cittadini e utenti siamo disarmati dinanzi ad una situazione molto complessa che richiede l’intervento deciso delle Istituzioni competenti – scrive il Comitato -. Solo martedì scorso il ministro agli Interni Luciana Lamorgerse aveva promesso nel corso del vertice che si è tenuto a Trieste un aumento dei controlli, ma nulla sembra cambiato visto che il flusso dei migranti della rotta balcanica risulta costante a fronte di frontiere colabrodo”.

Ieri mattina alle 8.30 il treno R20955 Udine-Trieste ha maturato 15 minuti di ritardo a causa di un rallentamento nei pressi di Ronchi dei Legionari; stessa sorte per il R20962 Trieste-Udine. La Direzione Trenitalia aveva informato la possibilità di ritardi nell’ordine di 30 minuti per i treni in arrivo a Trieste a causa di un gruppetto di migranti che poi è stato intercettato verso le 8.40 nei pressi della stazione di Sistiana-Visogliano. Ieri sera, verso le 20, stesso copione lungo il tratto della Gorizia-San Giovanni al Natisone; altri migranti avevano messo in difficoltà sempre la circolazione ferroviaria provocando la cancellazione del R20989 Trieste-Udine e ritardi nell’ordine dei 20 minuti. 

“Non possiamo che rinnovare il nostro appello alle autorità competenti, in primis i Prefetti di Trieste, Gorizia e Udine affinché assumano una linea dura, prevedendo maggiori controlli ai confini – continua il Comitato -. Senza polemica alcuna riteniamo che come durante il lockdown le Forze dell’Ordine hanno utilizzato droni ed elicotteri per rintracciare “pericolosissimi” runners, così oggi potrebbero impegnare questi mezzi per controllare chi entra nel Paese. Riteniamo infatti inutile pattugliare le linea ferroviarie, vista la loro estensione, parimenti è assolutamente necessario controllare i confini, bloccando le varie auto e i furgoni dei passeur che da mesi stanno facendo la spola con la Slovenia, scaricando poi il loro carico umano lungo le nostre strade e le linee ferroviarie ben lontano dalla frontiera”.

Nei giorni scorsi il Comitato aveva già chiesto alla Regione la convocazione del Tavolo di Lavoro dei pendolari, chiedendo tra l’altro l’inserimento nell’ordine del giorno anche di questo tema.