I parlamentari del Fvg promuovono il nuovo governo Draghi

I parlamentari Fvg promuovono il governo Draghi.

La fumata bianca è arrivata. Mario Draghi, nella tarda mattinata di oggi, ha accettato “con riserva” l’incarico di presidente del consiglio, conferito all’ex numero uno della Banca Centrale Europea dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’Italia volta pagina, si apre una nuova epoca politica. Ma come si pongono i parlamentari del Fvg verso il nuovo premier? Sono pronti ad appoggiarlo?

“Fin dall’inizio mi sono dichiarato contrario al Conte-ter, che ritenevo un’ulteriore agonia. Non condividevo le scelte del precedente governo. La scelta di Draghi la giudico positiva”. È chiaro il pensiero di Renzo Tondo, ex presidente della Regione Fvg e deputato di Noi con l’Italia. “Mi è molto piaciuto il discorso di Mattarella – aggiunge il parlamentare carnico -, così come la semplicità di Draghi nel mettersi a disposizione. Non do per scontato, però, che ci sarà una maggioranza: sento già qualche malumore”. Ma nel caso l’insediamento del neo presidente del consiglio proceda senza intoppi, che cosa si aspetta? “Auspico sia l’inizio di un percorso per far ripartire l’economia, pur tutelando la salute – conclude Tondo -. È un binomio possibile. Conte e Speranza, con i loro lockdown, hanno ecceduto”.

Anche Aurelia Bubisutti, deputata della Lega, strizza l’occhio a Draghi. “Ho apprezzato molto il discorso di Mattarella, che mi ha fatta sentire parte di un Paese importante, e la scelta della persona per guidare l’esecutivo – commenta -. Apprezzo l’atteggiamento rigoroso del premier e la sua preparazione. Ora, stop alla retorica e rimbocchiamoci le maniche, perché c’è molto da lavorare”. Quali le prime mosse che attende dal nuovo governo? “L’urgenza è quella legata al Recovery Plan, ma da Draghi – incalza Bubisutti – mi aspetto anche un gruppo di ministri composto da persone preparate e capaci. E queste figure possono benissimo essere trovate in Parlamento, senza per forza attingere a un serbatoio di tecnici. E infine, è necessario affrontare seriamente la pandemia da coronavirus e la gestione dei vaccini”. Sarebbe stata favorevole a un ritorno al voto? “Sono allineata con quanto dice Matteo Salvini – conclude -: bisognerebbe ascoltare cosa pensano gli italiani”.

“L’incarico a Mario Draghi non è, come si sente dire, il fallimento della politica. A fallire è stata un’esperienza di governo, quella nata dall’accordo tra Pd e 5 stelle, che non ha saputo dare risposte ai bisogni degli italiani limitandosi a fomentare il giustizialismo strisciante nel Paese con provvedimenti pericolosi per il nostro stato di diritto. Un governo che non è riuscito a incidere sulla grave crisi economica e sociale che si sta abbattendo su di noi, nonostante i 165 miliardi di euro di nuovo debito pubblico autorizzati dalle Camere, e che è andato in confusione su provvedimenti dirimenti come il piano vaccinale e il recovery plan”. Così Franco Dal Mas, senatore di Forza Italia. “Mario Draghi, l’uomo che ha salvato l’Euro e l’Europa cambiandone i paradigmi di politica economica, è invece un’occasione per la politica e il Paese. Un’occasione soprattutto per il centrodestra che, unito, dovrebbe sostenerlo e accompagnarlo nell’azione di governo non lasciando spazio agli interessi di parte”.

“Ci sono problemi gravi sul tavolo, scadenze ravvicinate da affrontare per evitare l’appesantirsi di una crisi sociale ed economica. I tempi dell’azione di governo devono coincidere con le esigenze dei cittadini, lavoratori e imprese. La pandemia, il rischio dei licenziamenti e la presentazione del Recovery plan impongono a ognuno, ormai senza scuse, di assumersi la sua responsabilità e di farsi carico dell’interesse superiore della Nazione. Il drammatico appello del presidente Mattarella e la chiamata di una personalità come Draghi troverà l’ascolto attento del Pd, perché ogni esecutivo deve avere un programma, contenuti concreti da votare in Parlamento. Naturalmente il Pd non può fare da solo, tocca anche agli altri mostrare davanti al Paese se hanno la stessa responsabilità“. Lo dichiara la presidente della commissione Lavoro della Camera Debora Serracchiani, dopo che Mario Draghi ha accettato con riserva l’incarico di formare un nuovo Governo.

La migliore delle soluzioni per il Paese. Grazie al Presidente Mattarella”: questo il laconico commento di Ettore Rosato, triestino e presidente di Italia Viva, sulla nomina del nuovo premier.

“Eh sì, che grande fatica lottare per una poltrona in più e lasciare il Paese nelle mani di Draghi e dell’establishment” ha scritto invece sui social Sabrina De Carlo, deputata friulana del Movimento 5 Stelle, facendo trasparire chiaramente il non gradimento per la nomina del nuovo premier. Una voce fuori dal coro, ma c’era da aspettarselo. E c’è anche chi non intende concedere la fiducia a Draghi: Fratelli d’Italia, per bocca della leader Giorgia Meloni, ha annunciato che non appoggerà il nuovo esecutivo. Facile immaginare che questa sarà anche la posizione del deputato friulano Walter Rizzetto.