Ritorno a scuola e trasporti, le preoccupazioni per la ripartenza in Fvg restano

La richiesta del sindacato sui trasporti in Fvg.

Da lunedì prossimo gli studenti delle scuole secondarie di II grado della regione torneranno a seguire le lezioni in presenza al 70%. E, puntuali, tornano anche le polemiche sulla gestione dei trasporti, sulla capienza delle classi e sul personale.

Ad alzare la voce stavolta è il segretario Uil scuola, Ugo Previti. “Non possiamo dire che va tutto bene – afferma -. In questi giorni abbiamo visto come la scuola diventa, suo malgrado, terreno di scontro politico istituzionale, quando invece andrebbe tutelata nella sua autonomia, indipendenza e garantita la sua funzione costituzionale. Le decisioni di questi giorni sugli organici, con la riduzione di alunni per classe, non rendono giustizia agli sforzi fatti da tutto il personale durante la pandemia. Lo scontro scellerato sulle percentuali di rientro in aula ne è la riprova”.

Con il rientro a scuola in Fvg nuovi servizi di trasporto, l’ordinanza di Fedriga

Per poter tornare in aula in sicurezza, secondo la Uil “bisogna superare il nodo dei trasporti, potenziando le corse, e occorre attivare un’efficace azione di tracciamento. Le scuole devono essere lasciate libere di auto organizzarsi circa gli orari di ingresso e di uscita, la durata delle lezioni e quant’altro occorra per garantire il lavoro e le lezioni in sicurezza”.
Sul tema specifico dei trasporti, Previti ricorda come “la Regione ha noleggiato 130 mezzi aggiuntivi per 700 corse, ma questi bastano solo a garantire al massimo la presenza al 75% – spiega il segretario della Uil Scuola Fvg -. La mia preoccupazione è pensare al rientro al 100%. Cosa succederà da qui a qualche mese? Bisogna iniziare da ora a pensare a un piano B per il rientro in sicurezza in presenza al 100% almeno per l’inizio del prossimo anno scolastico a settembre”.

La Uil pensa già al prossimo anno scolastico “Per garantire un sicuro, ordinato e tranquillo avvio del prossimo anno scolastico – conclude – Uil Scuola, anche in Fvg, chiede essenzialmente due cose: no alle classi pollaio, con la riduzione del numero di alunni e la deroga al numero minimo almeno nelle piccole realtà locali, e la stabilizzazione dei precari del mondo della scuola, dal personale ata ai dirigenti scolastici, passando per i docenti”.