Tavolo per la ripartenza, trovata la quadra in Regione: gli obiettivi del Fvg

I lavori del Tavolo

Tutti i gruppi del Consiglio Fvg voteranno a favore.

Tutti i gruppi politici voteranno a favore del Tavolo per la terza ripartenza durante il Consiglio regionale di oggi. Questo, almeno, l’orientamento espresso, sia pure con parole e sfumature diverse, dei vari gruppi le cui richieste di modifiche o integra sono state quasi tutte accolte dal presidente Piero Mauro Zanin.

Maggioranza e opposizioni hanno così trovato la sintesi sui macro-obiettivi che dovranno guidare gli investimenti del post pandemia da realizzare grazie ai fondi europei del Recovery Plan.

Sono orgoglioso – ha commentato Zanin – della maturità dimostrata dal Consiglio regionale, e contento per la disponibilità della giunta a condividere il percorso. Credo che sia molto importante votare in modo unanime questo documento e ricordo che siamo una delle cinque regioni in Italia, assieme a Puglia Toscana Emilia Romagna e Veneto, ad aver avviato un lavoro di questo tipo sul Pnrr”.

Dopo il voto in Consiglio, “il lavoro del Tavolo proseguirà – come ha spiegato Zanin – perché dovremo, in accordo con la Giunta, calare queste indicazioni sul territorio. Una delle sfide è quella di integrare i fondi pubblici con quelli privati: una recente ricerca li stima a livello nazionale in 60 miliardi per le famiglie e altrettanti per le imprese, e lo stimolo degli interventi statali potrebbe essere amplificato dall’utilizzo di queste risorse”, ha concluso il presidente.

Numerosi capigruppo hanno preso la parola nella riunione in sala consiliare. Diego Moretti (Pd) ha giudicato “condivisibili” i 21 punti che fanno parte delle 6 macro-aree di intervento, pur giudicando “inevitabilmente generica” la bozza di risoluzione “in quanto raccoglie i contributi di tutti i gruppi”. 

Il capogruppo dem ha proposto poi di esplicitare nel documento “il ruolo e la funzione della sanità pubblica”, richiesta fatta propria anche dal collega Cristian Sergo. Giuseppe Nicoli, capogruppo di FI, ha invece fatto inserire nel documento i progetti per accrescere la sicurezza sul lavoro, anche tramite uno specifico addestramento. 

Il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, ha rimarcato il principio della sostenibilità ambientale che dovrà essere alla base delle scelte “anche riguardo ai poli sciistici”, per i quali non si possono ignorare gli effetti dei cambiamenti climatici. Tiziano Centis, capogruppo dei Cittadini, ha invece caldeggiato in modo particolare gli interventi su rete ciclabile e mobilità leggera, preannunciando il voto favorevole del suo
gruppo in Aula.

Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar), presidente della VI Commissione, ha sottolineato che i progetti di digitalizzazione e banda larga devono coinvolgere tutta la regione, specie le zone di montagna oggi scoperte, mentre il capogruppo Mauro Di Bert ha messo in evidenza il carattere “work in progress” del documento, “che dev’essere per forza di cose generale, altrimenti diventerebbe un testo di 400 pagine”. 

Convinto via libera anche da parte di Mauro Bordin, capogruppo della Lega, che ha notato come i progetti anti-spopolamento debbano riguardare anche zone di pianura che soffrono per il calo demografico, e non solo la montagna. Furio Honsell (Open-Gruppo Misto) ha notato invece l’assenza di “un esplicito impegno per le riforme” all’interno del documento, chiedendo “di dire qualcosa di più energico sulla transizione verde” e di inserire anche il concetto di retroporto tra le parole chiave.