Visite mediche in ritardo in Fvg: “Trascurati tumori e malattie cardiovascolari”

Visite mediche in ritardo in Fvg.

“Molti cittadini segnalano che, davanti alle loro richieste di prenotazione per varie tipologie di esami clinici, la risposta che ricevono è spesso: Le agende sono chiuse, richiami in seguito. Ma “in seguito” quando? “Non si sa: tra una settimana, un mese, riprovi…”. In questo modo, per gli utenti inizia un calvario di telefonate che si susseguono per giorni o settimane. Spesso il numero telefonico risulta occupato, altre volte nessuno risponde”

Lo rimarca in una nota il consigliere regionale Walter Zalukar (Gruppo Misto), ricordando che “esiste la legge 266/2005 che, all’articolo 1, dice che “Alle aziende sanitarie e ospedaliere è vietato sospendere le attività di prenotazione delle prestazioni”, prevedendo sanzioni fino a 6mila euro per “i soggetti responsabili delle violazioni”. Questa norma viene applicata in Friuli Venezia Giulia?”.

Patologie diffuse e pericolose, come tumori e malattie cardiovascolari, vengono trascurate – aggiunge il consigliere – e la prima trascuratezza consiste proprio nella mancata o ritardata diagnosi e nella mancata o ritardata cura. Il Governo è intervenuto sulla questione con il Dl 104 del 14 agosto 2020 che, all’articolo 29, prevede una serie di misure a supporto delle Regioni per affrontare i tempi di attesa in peggioramento. Il finanziamento di tali misure è condizionato alla presentazione, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, di un piano operativo per il recupero delle liste di attesa”.

In Fvg, l’assessore competente ha annunciato tale piano, ma di esso a oggi non esiste traccia. Altre regioni come Piemonte, Marche, Toscana e Veneto risulterebbero invece adempienti. Ho quindi interrogato la Giunta Fvg – conclude Zalukar – per sapere se intende agire con immediatezza per riaprire le agende chiuse in ottemperanza alla norma vigente e, soprattutto, a tutela della vita e della salute dei cittadini. Perché chi ne ha disponibilità può rivolgersi anche al privato, ma chi non può deve aspettare e non si riuscirà a soddisfare tutti in tempo utile”.