Le discoteche di Lignano, dopo la resa del Cantera: “Siamo preoccupati”

I locali dell’estate di Lignano.


L’annuncio di Sergio Fari, che da 25 anni gestisce le discoteche Cantera e Castigo e buona parte dei ristoranti e delle spiagge di Sistiana mare, di non aprire la prossima estate, ha avuto lo stesso effetto di un boato nella notte. E anche a Lignano Sabbiadoro ci si interroga su cosa fare questa stagione, di fronte all’incertezza delle regole e le tante incognite che sono ancora da sciogliere.

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“Noi imprenditori siamo in una situazione di totale confusione legislativa che purtroppo ci impedisce di fare programmazione, elementi essenziali per la nostra attività e senza cui non possiamo andare avanti – afferma Adriano Cerato, proprietario della discoteca Mr. Charlie -. A causa di questa condizione poco chiara non possiamo sbilanciarci nemmeno nel chiamare artisti e organizzare un evento“.

Il punto di maggiore criticità consiste nell’assenza di certezze. “Non abbiamo una data di riapertura e per questo siamo nell’incertezza più totale a differenza di altri Stati dove c’è una road map: in Italia questo non esiste. Nonostante tutto noi siamo qui e per non essere impreparati ci stiamo organizzando per la stagione estiva come se ci fosse la possibilità di poter aprire per luglio”, prosegue.

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Si esprime similmente anche il Kursaal Club con il proprietario Riccardo Badolato. “Preferiamo non esprimerci sulle ipotetiche aperture, ci atteniamo ai protocolli attuali fino a una ripartenza forse sicura e definitiva”, commenta.

Cerato conclude con un appello: “Alla montagna quest’inverno hanno dato una data di apertura e chiusura, per il mare non hanno dato una data e chiediamo chiarezza. Perché nell’ipotetico momento in cui ci faranno riaprire occorerà capire come”.

L’anno scorso è stato imposto il divieto di ballo, l’obbligo della mascherina e di stare solo all’aperto, e nel 15 agosto hanno imposto la chiusura nel pieno della stagionesenza darci la possibilità di coprire i costi legati all’apertura del locale”. “Intanto siamo sempre più abbandonati e dimenticati”, conclude.