Boom di contagi da Covid in Carnia, 28 sindaci scrivono ai concittadini: “Ridurre al minimo i contatti durante le Feste natalizie”

I sindaci di 28 comuni della Carnia scrivono ai loro concittadini.

Hanno preso carta e penna per invitare i loro concittadini a comportamenti “responsabili” durante le imminenti festività natalizie. Loro sono 28 sindaci della Carnia, dal capoluogo Tolmezzo e fino alle aree più periferiche, che hanno voluto lanciare un messaggio ben chiaro attraverso una lettera.

“La Carnia – scrivono nella missiva – registra un elevato tasso di mortalità da Covid-19, il doppio del resto della regione Friuli Venezia Giulia, nei nostri comuni l’incidenza della diffusione del virus è dalle 4 alle 7 volte superiore che nei restanti comuni. L’ottanta per cento dei focolai rilevati sul nostro territorio è di insorgenza familiare e amicale. Questo ha una pesante ripercussione su tutta la popolazione in quanto il virus colpisce trasversalmente tutti e non risparmia nemmeno gli operatori sanitari. Oltre agli effetti sulle assenze lavorative nel mondo produttivo, è giunto il preoccupante allarme dell’elevato numero di operatori sanitari colpiti dalla malattia e ciò comporta il fatto che se non conteniamo e riduciamo la diffusione del virus, ben presto non ci sarà abbastanza personale sanitario operativo per garantire a tutti noi le cure e l’assistenza necessarie sia per patologie connesse all’infezione Covid-19 che per le altre, quali le patologie tempo-dipendente (infarto, ictus e traumatologia ecc.) e le patologie oncologiche”.

Da questa premessa arriva un appello alla cittadinanza. È “una situazione preoccupante, rappresentataci dai vertici della sanità regionale, che non possiamo né vogliamo minimizzare, rispetto alla quale ci rivolgiamo a voi per provare insieme a cambiare rotta. Come? Con la prosecuzione del patto tra istituzioni e cittadini, tra i comuni e le proprie comunità, chiedendo a tutti noi di ridurre al minimo i contatti nelle prossime settimane, comprese soprattutto le festività natalizie. Questo è l’unico metodo efficace per ridurre la diffusione del virus tra le nostre piccole e a volte piccolissime realtà. L’ambito intra familiare risulta essere in Carnia il più importante incubatore di virus, cioè dove maggiormente si sviluppano i contagi, anche attraverso contatti tra persone di famiglia che non sono conviventi. 

“Perciò- prosegue la lettera – abbiamo il dovere di richiamare tutti noi – non di accusare i cittadini, bensì di considerarci un insieme, una comunità – con un appello forte e deciso a ridurre i contatti tra le persone. Dobbiamo incontrarci di meno di quanto abbiamo fatto nelle settimane scorse, perché i dati dimostrano che il virus sta circolando ancora moltissimo in Carnia. Quella con il coronavirus è una partita di squadra dove si vince solo con una ferrea adesione ai comportamenti raccomandati ovvero dove ciascuno è chiamato ad un alto senso di responsabilità. Che in questo caso significa indossare sempre e correttamente la mascherina, mantenere la distanza interpersonale, lavarsi spesso le mani o in alternativa usare il gel igienizzante, non scambiarsi oggetti di uso comune, invitare chi non si attiene a questi comportamenti a farlo”.

“Noi amministratori – dicono i sindaci – continueremo a farlo cercando di mettere in campo ogni forma di supporto possibile che i comuni, assieme ai servizi sociali e anche al contributo importante del volontariato, potranno fornire. A tutti chiediamo di essere ancor più responsabili di quanto non lo si sia già stati fino ad ora, ne va della nostra salute, del lavoro, dell’istruzione, dell’economia, tutte situazioni che a cascata subirebbero un tracollo non più sopportabile”.

“Quindi – conclude la missiva -: non andiamo in visita ai parenti, anche se ciò costa affettivamente molto; evitiamo di frequentare amici e conoscenti, l’alternativa non è di vederci di più, ma di perdere del tutto ancora tanti, troppi cari, conoscenti, amici. E ricordiamoci: ai primi sintomi isoliamoci, stiamo a casa e chiamiamo il medico di base”.

La lettera è stata sottoscritta dai sindaci di Amaro, Ampezzo, Arta Terme, Cavazzo, Cercivento, Comeglians, Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Rigolato, Sappada, Sauris, Socchieve, Sutrio, Tolmezzo, Treppo Ligosullo, Villa Santina, Verzegnis, Zuglio.