CIVIDALE




Cividale del Friuli, perla longobarda

Cividale del Friuli, in provincia di Udine, è una città ricca di storia e cultura, che fu capitale del Regno Longobardo dal VI al VII secolo. Situata nel cuore del Friuli, è un’attrazione turistica di fama internazionale, inserita nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dall’Unesco.

La storia di Cividale

Le origini di Cividale risalgono all’epoca romana, quando era un piccolo villaggio chiamato Forum Julii. Nel VI secolo, la città fu conquistata dai Longobardi, che la fecero capitale del loro regno. In questo periodo, Cividale fu un importante centro culturale e religioso, e fu sede di numerosi edifici storici, tra cui il Tempietto Longobardo, il Ponte del Diavolo e la Basilica di Santa Maria Assunta.

Cosa vedere a Cividale

Cividale è una città ricca di storia e cultura. Il suo centro storico è un gioiello di architettura medievale e longobarda, e ospita numerosi musei, gallerie d’arte e monumenti storici. Tra le attrazioni più importanti vi sono il Tempietto Longobardo: un edificio religioso risalente al VII secolo, considerato uno dei capolavori dell’architettura longobarda. Il Ponte del Diavolo è un ponte medievale che attraversa il fiume Natisone. Da vedere anche la Basilica di Santa Maria Assunta, una basilica paleocristiana che ospita un importante ciclo di affreschi, e il Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli, che ospita una collezione di reperti archeologici dal Paleolitico al Medioevo. La città vanta inoltre un ricco calendario di manifestazioni, tra cui la Messa dello Spadone (6 gennaio), un particolare rito religioso seguito dalla rievocazione storica dell’ingresso in città del patriarca Marquardo Von Randeck nel 1366; Mittelfest (luglio), un importante evento spettacolare dell’area centroeuropea, e il Palio di San Donato (agosto), una suggestiva rievocazione storica.

Ponte del Diavolo

La leggenda narra che in tempi antichi, i cittadini di Cividale si riunirono in assemblea per trovare un modo di costruire un robusto ponte di pietra che unisse le due sponde del fiume Natisone. Incapaci di giungere a una decisione, invocarono il Diavolo. Quest’ultimo apparve con occhi rossi, coda e corna, offrendo il suo aiuto per la realizzazione del ponte, ma con la richiesta di ricevere in cambio l’anima del primo cittadino di Cividale che vi avrebbe attraversato. L’assemblea accettò le condizioni del Diavolo, il quale, in una sola notte, costruì la struttura. Intervenne anche la madre del Maligno, che portò in grembo un masso imponente (su cui poggia ancora oggi il pilastro centrale del ponte) e lo depose nel mezzo del fiume. La mattina seguente, il Diavolo richiese la sua ricompensa, ma venne ingannato: i cittadini fecero attraversare il ponte a un cane (o gatto, secondo un’altra versione della leggenda). Il Diavolo cercò di distruggere la costruzione, ma una Croce, seguita dal popolo, lo mise in fuga. Dal punto di vista storico, le prime notizie su un ponte risalgono al Duecento, era un manufatto in legno soggetto a frequenti restauri. Nel 1422 iniziò la costruzione di un ponte in pietra, progettato da Jacopo Daguro da Bissone. I lavori proseguirono nel 1447 con la supervisione di Erardo da Villaco e furono completati da Bartolomeo delle Cisterne. Durante la prima guerra mondiale, le truppe italiane distrussero il ponte nel tentativo di rallentare l’avanzata del nemico (ottobre 1917 – disfatta di Caporetto), ma fu poi ricostruito dagli austriaci nel 1918. L’attuale ponte, alto 22 metri dal letto del fiume e lungo circa 50 metri, è caratterizzato da due arcate monumentali, con il pilastro centrale poggiato su un masso di roccia naturale.

Ipogeo Celtico

L’Ipogeo Celtico, comunemente noto per la sua funzione non chiara, è un ambiente affascinante e misterioso. Posizionato presso il ponte del Diavolo in via Monastero Maggiore, 6, l’Ipogeo è caratterizzato da una camera centrale alta di 6.15 metri per 2.90 metri, accessibile tramite una ripida scala a doppia curva. Da questa stanza centrale si diramano tre corridoi molto bassi, due nella parete di fronte alla scala e uno nella parete adiacente. Le pareti, costituite da roccia conglomeratica, presentano loculi, nicchie, mensole, bancali e quattro particolari mascheroni. L’accesso a questo sito è consentito solo tramite visite guidate organizzate dal Comune di Cividale e dal Collegio Regionale delle Guide Speleologiche e dei Maestri di Speleologia del Friuli Venezia Giulia. È previsto un costo di ingresso e si consiglia vivamente la prenotazione per la visita all’Ipogeo Celtico.

Come arrivare a Cividale

Cividale è ben collegata con le principali città italiane e europee. In auto, la città è raggiungibile tramite l’autostrada A23. In treno, Cividale è servita dalla stazione ferroviaria di Cividale del Friuli, che è collegata con le principali città italiane. In aereo, Cividale è servita dall’Aeroporto di Ronchi dei Legionari, situato a circa 20 chilometri dalla città.