Le reazioni dopo lo stupro di Lignano, i centri per minori finiscono nel mirino

I commenti del mondo politico allo stupro di Lignano.

Molte e immediate sono state le reazioni del mondo politico allo stupro della ragazza di 15 anni all’ufficio 11 di Lignano Sabbiadoro, avvenuto nella notte di Ferragosto.

Dopo che gli agenti della Squadra mobile della Questura di Udine hanno arrestato due minorenni per la violenza sessuale, la senatrice Tatjana Rojc ha affermato: “Ottimo il lavoro svolto dalla Squadra mobile della Questura di Udine, che ha confermato doti di elevata professionalità nello svolgimento delle indagini sui violentatori di Lignano. Nel quadro di un fatto che genera grande amarezza e comprensibile rabbia, conforta sapere di potersi affidare a forze dell’ordine efficienti, che hanno subito individuato e identificato i presunti responsabili. Chiarito ogni aspetto di questa orribile vicenda, confidiamo che la giustizia faccia altrettanto rapidamente il suo corso”.

Un’indagine conoscitiva sulle comunità e i centri educativi per minori e le altre realtà che ospitano giovani provenienti dall’estero o con contesti familiari e sociali difficili. A proporla il deputato di Forza Italia Roberto Novelli a due giorni dalla violenza subita dalla quindicenne.

“Condannare è fin troppo facile e scontato: sapere che una ragazzina di quindici anni è stata violentata in spiaggia fa orrore, a prescindere dalle caratteristiche dei responsabili della violenza. Ma quanto accaduto a Lignano deve soprattutto sollecitare una riflessione più ampia che parte da una constatazione: non è ammissibile che ragazzi provenienti da contesti sociali difficili siano lasciati a se stessi a tarda sera. Chi aveva in carico la sorveglianza dov’era? Conosco splendidi esempi di comunità educative per minori che accolgono minorenni, ma evidentemente non sempre i requisiti richiesti per svolgere una funzione così delicata sono presenti”.

“Per questa ragione – continua Novelli – chiederò l’avvio di un’indagine conoscitiva su queste realtà per verificare quante sono, come operano, quanti minori accolgono, quanto ricevono dallo Stato, quali risultati hanno ottenuto in termini di integrazione e soprattutto se sono rispettati i protocolli. Tutto ciò per verificare se è necessario intervenire a livello legislativo e scongiurare il rischio che in taluni casi il profitto economico prevalga sulle esigenze sociali e che soprattutto non si ripetano episodi come quello di Lignano, per il quale ci attendiamo, una volta accertate le responsabilità, una pena adeguata”, conclude il deputato.

“Profondo dispiacere per la gravità inaudita dell’episodio e totale solidarietà alla vittima – commenta il governatore del Fvg Massimiliano Fedriga -: auspico che i colpevoli paghino senza sconti la loro inumanità di fronte alla giustizia. A colpire è inoltre il fatto che i protagonisti siano minori stranieri non accompagnati con precedenti penali: un dato preoccupante, che lascia aperti troppi interrogativi sulle responsabilità di chi era chiamato a vigilare su di loro e su chi ha pagato le vacanze in Friuli Venezia Giulia a queste persone, entrate peraltro illegalmente nel nostro Paese, ignorando il rischio a cui avrebbero esposto la nostra comunità”.

Anche il sindaco di Udine Fontanini è entrato a gamba tesa nella polemica: “Qualche collega sindaco della Lombardia ha dovuto anche sostenere i costi di una vacanza per alcuni minori a Lignano – ha affermato -, dove tre di loro, un egiziano e due albanesi, si sono resi protagonisti di un gravissimo fatto di cronaca. Lo stupro di una loro coetanea nella nostra spiaggia friulana”.