Stretta sul fotovoltaico in Fvg, cosa prevede la norma per salvare l’agricoltura

Una norma per regolare il fotovoltaico in Friuli

Una norma transitoria per garantire il controllo pianificatorio della Regione e dei territori al fine di evitare il proliferare incontrollato di impianti fotovoltaici, in particolare in zone agricole. Non si tratta di un proposito ideologico, quella approvata dalla Regione, perché c’è la necessità di incentivare la produzione di energia sostenibile coniugandola con la tutela del territorio. Il fine è quello di trovare l’equilibrio tra gli obiettivi prefissati sul raggiungimento delle emissioni di gas entro il 2045 e al tempo stesso contenere il consumo del suolo.

Questo il concetto espresso dall’assessore alla Difesa dell’ambiente Fabio Scoccimarro durante la seduta di Consiglio regionale dedicata alla discussione sul disegno di legge “Disposizioni multisettoriali e di semplificazione”. Come ha spiegato l’esponente dell’esecutivo regionale, la norma tiene conto dei valori della tutela dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità, del patrimonio culturale e paesaggistico, del suolo agricolo e delle peculiari produzioni agroalimentari del territorio, individuando le aree caratterizzate da presumibile non idoneità alla realizzazione di impianti fotovoltaici soggetti all’autorizzazione unica, suddividendole per destinazione e per la specifica tutela a cui sono sottoposte.

Altresì l’assessore ha ricordato come già due anni fa la Regione avesse legiferato in materia, ma l’allora Governo Draghi avesse impugnato il provvedimento perché si attendevano i decreti attuativi della Decreto legislativo 199/2001.  Come ha sottolineato l’assessore, quelli della legge sono contenuti condivisi da tutte le forze politiche, opposizioni comprese. Pur comprendendo infatti che la forma in cui si è giunti a questa norma non è stata come da protocollo, il rappresentante della Giunta ha detto che in due anni c’è stata la possibilità di confronto e di condividere le necessità e gli intendimenti di questo atto, che è arrivato a essere sottoposto alla volontà dell’Aula in questa occasione perché i decreti attuativi ministeriali dovevano giungere alla Commissione Ambiente, Energia e Sostenibilità della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ma visto il rinvio, la Regione ha ritenuto di procedere in questo senso.

Nel dettaglio la norma proposta individua gli elementi di valutazione dei progetti degli impianti fotovoltaici ai fini del rilascio dell’autorizzazione unica, che sono la localizzazione nelle aree caratterizzate da presumibile ‘non idoneità’ ai fini della realizzazione delle strutture, l’estensione della superficie interessata dall’impianto, la tipologia e la potenza dell’impianto, la presenza, sul territorio comunale di ulteriori impianti della stessa tipologia, le soluzioni progettuali proposte e la sostenibilità sotto il profilo ambientale e degli impatti sociali ed economici dell’intervento. La norma detta ulteriori specifici elementi per la valutazione dei progetti di impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 MW da realizzare nelle zone classificate agricole dagli strumenti urbanistici comunali e afferma la non rilevanza della localizzazione per gli impianti di tipo agrovoltaico e agrovoltaico avanzato, realizzati da imprenditori agricoli professionali (Iap) o da coltivatori diretti o di enti pubblici e finalizzati all’autoconsumo o all’inserimento nelle comunità energetiche rinnovabili (Cer).

Inoltre, la legge detta il regime transitorio che sottrae dall’applicazione delle disposizioni relative alla realizzazione di impianti fotovoltaici e alla valutazione dei progetti di impianti fotovoltaici e delle linee guida, i procedimenti autorizzatori in corso alla data di entrata in vigore della presente legge precisando le singole fattispecie di esclusione. La norma precisa, infine, che le medesime disposizioni si applicheranno fino all’entrata in vigore della legge regionale di cui all’articolo 20, comma 4 del decreto legislativo 199/2021 con la quale saranno individuate le aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili conformemente ai criteri e ai principi stabiliti dai previsti decreti ministeriali.