Antenne 5G in Friuli, si accende il dibattito anche in Regione

I Comitati Stop5G Fvg prendono la parola.

Continua il dibattito sulle antenne per il 5G in Friuli. Proprio il tema delle telecomunicazioni sarà al centro della discussione del Consiglio regionale nei prossimi giorni. Infatti, si parlerà della Legge regionale multisettore che regola anche i piani di telefonia mobile dei vari comuni. Nello specifico, si parlerà della modifica dell’articolo teso a tutelare le bellezze della regione per promuovere il turismo.

Lo stesso articolo rappresenta un rallentamento per i piani di sviluppo delle compagnie telefoniche, dilatando i tempi di approvazione e della implementazione delle antenne SRB (stazioni radio base). Ad intervenire sulla questione sono i comitati Stop5G del Fvg che si oppongono alla variazione dei regolamenti comunali sul tema della telefonia mobile.

“In sostanza questo disegno di legge afferma che per gli amministratori regionali non c’è tempo per pensare alla bellezza e alla cultura, piuttosto è necessaria l’installazione di antenne – scrivono i comitati -. Ancora una volta si facilita la strada alle compagnie telefoniche, un regalo richiesto per loro dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, che dovrebbe occuparsi innanzitutto di tutelare i cittadini dal punto di vista del corretto funzionamento della concorrenza tra imprese del settore”.

Negli ultimi mesi il Governo ha agito in favore al settore. A riguardo i gruppi anti antenne denunciano il potenziamento delle infrastrutture con il decreto Cura Italia. Inoltre, sono contrari alla scelta di Vittorio Colao, ex amministratore delegato di Vodafone, come guida della task force per la ripresa della fase 2. “Ancora una volta vengono traditi i cittadini per dare spazio al potere economico e facilitare lo sviluppo del 5G. Soprattutto in un momento storico riteniamo questa azione assolutamente contraria all’interesse della popolazione e al benessere della comunità“, fanno sapere i gruppi.

I comitati chiedono quindi ai Consiglieri regionali di rigettare questa modifica della legge 18/2011, nell’interesse dei cittadini attraverso la protezione del patrimonio culturale regionale e della salute. Inoltre, i gruppo chiedono di votare un’altra modifica della stessa norma, richiedendo ai Comuni di predisporre sempre procedure di consultazione dei cittadini prima di approvare i piani di telefonia mobile. “La popolazione ha il diritto di essere partecipe della salute e della bellezza quando si parla di antenne”, concludono i comitati.