Il Friuli si prepara alla fase 2, verso una riapertura graduale

Riaperture graduali con calcolo del rischio

Avvicinandosi la Pasqua e con essa il 13 aprile, giorno in cui scadranno le disposizioni riguardanti la quarantena, si inizia a parlare di una riapertura graduale ponderata sul calcolo del rischio di un nuovo contagio.

E’ quanto si è discusso al tavolo con le categorie economiche dell’industria e dell’artigianato (Confindustria Fvg, Confapi Fvg, Confartigianato Fvg, Ance Fvg), i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil, e gli assessori regionali alle Attività produttive, Sergio Emidio Bini, alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier e al Lavoro Alessia Rosolen.

Durante l’incontro in videoconferenza è emersa in modo unanime l’esigenza di garantire nella cosiddetta “fase 2” la sicurezza pubblica e dei lavoratori nonché la necessità di riaprire gradualmente nel rispetto di rigidi protocolli validati dal comitato medico scientifico.

L’attenzione si dovrà spostare sui servizi territoriali, sulla gestione degli isolamenti e sul saper coniugare le esigenze dell’economia a quelle della sicurezza sanitaria. Inoltre, la composizione industriale della regione comprende un significativo numero di piccole imprese (circa 90mila), le quali hanno, rispetto alle grandi aziende, minori disponibilità e capacità organizzative di adeguarsi a nuovi parametri di sicurezza. 

Il tavolo verrà aggiornato dopo l’uscita del nuovo Dpcm “che – ha informato l’assessore Bini – pare prevista per sabato 11 aprile; se sarà così potremo valutare insieme le misure inserite e verificare quali proposte avanzare”.