“Troppi numeri da chiamare per avere assistenza”. Disagi per i malati di Covid

Interrogazione del consigliere Zalukar Fvg del Gruppo Misto.

“Troppi, e scoordinati tra loro, i numeri da chiamare in caso di Covid che l’Asugi ha messo a disposizione”. La denuncia è del consigliere regionale del Gruppo misto, Walter Zalukar che ha presentato un’interrogazione su questo aspetto auspicando anche “che si possa arrivare ad un unico numero di riferimento Covid con gran sollievo per il cittadino e con discreto risparmio di risorse e danaro pubblico che potrebbero essere ben indirizzati altrove”.

“Va detto – spiega il consigliere – che il Covid non è una patologia tempo dipendente e che con il virus entrano in campo la sorveglianza sanitaria, le misure di prevenzione e l’efficacia dei servizi territoriali, ma ciò che desidero sottolineare e che fa reggere il parallelismo è l’importanza di indirizzare i pazienti con tempestività e chiarezza verso i servizi più appropriati”.

“Sotto questo aspetto Asugi ha dato scarsa prova sia sotto l’aspetto organizzativo che contabile perché ha indicato ben quattro diversi numeri dedicati, il cui costo complessivo supererebbe solo per Asugi i 100 mila al mese di cui 30 mila spesi per un numero appaltato a una ditta esterna”.

Da qui, per Zalukar, nascono molti dei disagi che lamentano i cittadini. “Sono all’ordine del giorno – continua – le segnalazioni che denunciano difficoltà a comunicare telefonicamente con le strutture di Asugi per avere assistenza sanitaria o informazioni e consigli in merito al Covid. I cittadini che chiamano sono spesso sballottati da un servizio all’altro con indicazioni non sempre coerenti tra loro. È così per i tamponi, per le quarantene, per le necessità di ricovero, insomma, un dedalo inestricabile che rischia di respingere il cittadino e costringerlo a far da sé pur di non rimanere invischiato in un flipper telefonico”.

Secondo il consigliere “la confusione è imputabile a chi ha escogitato un sistema a risposta multipla. Non convince per nulla la dichiarazione dell’assessore regionale alla Salute secondo cui ciascun numero di telefono risponde a esigenze assistenziali diverse. Questo approccio – conclude – fa il contrario di ciò che una efficiente organizzazione sanitaria dovrebbe fare e cioè fornire un unico numero di riferimento Covid che filtra e smista le telefonate verso il servizio più appropriato”.