Operatore friulano del 118 muore durante un intervento di soccorso

Roberto Campigotto, operatore del 118, è morto durante un soccorso.

Roberto Campigotto, 57 anni, operatore del 118, è morto a causa di un infarto mentre tentava di salvare un paziente colpito da arresto cardiaco. Il tragico evento è avvenuto durante un intervento nella zona di Monterondo, nella periferia di Roma, domenica pomeriggio. Come detto, era impegnato in un’operazione di soccorso quando si è sentito male. I colleghi lo hanno assistito sul posto, poi l’arrivo delle ambulanze e la corsa in ospedale: Roberto, però, non ce l’ha fatta ed è deceduto durante il trasporto.

Originario di Brazzacco di Moruzzo, Campigotto ha trascorso oltre vent’anni della sua carriera professionale presso l’ospedale di Udine, prima di trasferirsi a Sacrofano, nella provincia di Roma, dove risiedeva con la sua seconda moglie e i due figli. La sua dedizione al lavoro e il suo spirito di servizio non sono passati inosservati: colleghi e conoscenti lo ricordano come un uomo gentile, sorridente e sempre disponibile.

“Ares 118 – è il messaggio pubblicato dai colleghi sui social -, si raccoglie intorno alla famiglia e agli amici del nostro collega Roberto, prematuramente scomparso durante lo svolgimento del proprio lavoro. Professionista stimato e ben voluto da tutti i colleghi, Roberto era un autista soccorritore che metteva tutta la sua dedizione e professionalità a servizio del prossimo, ricevendo più volte encomi da parte delle persone soccorse”.

“Questa tragedia deve ricordare a ogni cittadino del Lazio quanta dedizione e quanto sacrificio gli operatori sanitari di Ares 118 mettono quotidianamente nel proprio lavoro, che è quello di salvare la vita degli altri. Un lavoro pieno di difficoltà che a volte non è compreso fino in fondo e che molto spesso viene dato per scontato, ma che è un patrimonio comune della collettività. Alla famiglia ed agli amici di Roberto vanno le nostre più sentite condoglianze”.

Oltre alla sua carriera nel mondo della sanità, Campigotto si era distinto anche nel suo paese d’origine come capogruppo dell’Ana di Alnicco, incarico ricoperto con impegno e dedizione per molti anni. La notizia della sua scomparsa ha scosso profondamente la comunità di Moruzzo e Sacrofano, dove era molto stimato sia come professionista che come persona.