Le case in montagna e in costiera del secolo scorso, costruite in base alla pendenza del suolo

La fascia pedemontana e prealpina, in tutta la regione, mostra l’esigenza di recepire il sole per l’essicazione dei prodotti, dando il massimo sviluppo ai poggioli di legno, che formano come un avancorpo, stretto tra due fiancate in muratura, o con pilastroni, anche di pietra, che salgono fino al tetto, permettendo più ordini, quasi a rastrelliera.

Le case in costiera.

Nè la fascia costiera nè la montagna presentano quel fenomeno che potremo chiamare “seconda casa”, giacchè pescatori e pastori sono costretti a spostamenti stagionali. Fino a non molto tempo fa, molti pescatori vivevano più sulla mota che in terraferma: la vita si sviluppava in modo pressochè “preistorico” negli sparsi casoni delle lagune.

Le case in Carnia.

In Carnia, dove stalle e fienili in maggioranza sono fuori dal tessuto abitativo, vi sono anche stavoli per il trasferimento nelle stagioni intermedie per sfruttare i maggenghi, consumare il fieno ivi riposto e utilizzare in loco il letame, senza faticosi trasporti.

Essi sfruttavano la pendenza del suolo: verso valle stalle e stanza abitativa, verso il monte il fienile con l’apertura e lo scivolo per ricevere il carico di fieno.