Home Eventi Martedì 17 dicembre riapre il Visionario con il documentario La scomparsa di mia madre

Data

Dic 17 2019
Evento terminato!

Ora

20:00

Martedì 17 dicembre riapre il Visionario con il documentario La scomparsa di mia madre

Ospite la modella e icona anni ’60 Benedetta Barzini

Dopo mesi di attesa è finalmente giunto il momento di tornare al Visionario. L’appuntamento è per martedì 17 dicembre, quando una nuovissima sala Astra, con 175 posti, comode poltrone in pendenza e uno schermo più grande accoglierà nuovamente il suo pubblico. Uno spazio nel cuore della città, quello racchiuso all’interno dello storico edificio anni Trenta firmato dall’architetto Ermes Midena, che riapre le sue porte, giusto in tempo per le festività natalizie da sempre caratterizzate dall’arrivo sul grande schermo di tantissime prime visioni. Udine avrà nuovamente un’oasi dove incontrarsi, ritrovarsi, sentirsi a proprio agio e “fare comunità”. Uno spazio che a molti è mancato e che molti scopriranno nella sua nuova veste. Riaprirà le porte anche il bookshop del Visionario, con il suo vasto assortimento di titoli in dvd e BluRay. Bisognerà attendere ancora qualche mese per scoprire invece il piano inferiore del cinema, anche questo completamente rinnovato: alle sale Eden e alla Minerva si aggiungeranno infatti 2 nuovissimi spazi da 100 e 80 posti. Un antipasto quindi, quello del 17, per ingannare l’attesa ma anche uno splendido regalo di Natale.

Regalo nel regalo, per la riapertura della sala Astra avrà luogo un evento speciale. Il Visionario riapre con quella che è da sempre una delle sue cifre stilistiche: un film in prima visione e un’ospite speciale. Ad inaugurare la rinnovata sala Astra – martedì 17 alle ore 20.00 – la modella e icona degli anno ’60 Benedetta Barzini, protagonista del documentario La scomparsa di mia madre.

Due genitori importanti ma assenti. Una bellezza fuori dal comune. Prima italiana a finire sulla copertina del Vogue americano, Benedetta Barzini è stata musa di artisti come Andy Warhol, Salvador Dalì e Richard Avedon. Negli anni ’70 abbraccia da militante la causa femminista, diventando scrittrice e docente acuta e controcorrente di Antropologia della moda, in eterna lotta con un sistema che per lei significa sfruttamento del femminile. Una donna fuori dagli schemi che si racconta davanti all’obiettivo del figlio Beniamino Barrese.