Attentato di Vienna, in Fvg solidarietà e timori: “Più controlli ai nostri confini”

Attentato di Vienna, solidarietà e timori in Fvg.

La solidarietà del Friuli Venezia Giulia all’Austria. Ma anche la preoccupazione per la situazione generale. Sono i due sentimenti che aleggiano oggi in regione dopo il grave attentato di ieri sera a Vienna, dove sono morte almeno 4 persone e altre 22 sono rimaste ferite. A guidare il blitz sarebbe stato un simpatizzante dell’Isis.

L’apprensione che quanto successo in Austria possa trovare proseliti anche altrove è alla base del messaggio di Pietro Fontanini, sindaco di Udine. “In un’Europa già sotto pressione per il coronavirus, alla vigilia di un lockdown generale, attacchi terroristici seminano terrore e morte prima a Nizza e poi a Vienna. Paure che si sommano e si moltiplicano in un’Europa già spaventata per il Covid e la crisi economica – dice il primo cittadino -. E l’Italia cosa fa? Accoglie tutti, anche chi non scappa da guerre e persecuzioni. In piena pandemia, continuano a sbarcare a Lampedusa in migliaia. Di questi poi molti fanno perdere le loro tracce. E la rotta balcanica? Chi sono le persone che stiamo ospitando?”.

Solidarietà, ma anche preoccupazione e un invito ad agire sono invece i cardini del ragionamento di Anna Maria Cisint, sindaco di Monfalcone: “Esprimo la mia vicinanza al popolo austriaco per l’attentato terroristico che ha colpito Vienna nella serata di ieri – premette -. Ma non basta più esprimere la solidarietà se non si decidono e applicano misure concrete, oggi più che mai bisogna avere tolleranza zero nei confronti dei fanatici islamici. Diventa quanto mai necessario – conclude Cisint – controllare i confini per proteggere i nostri figli e difendere la nostra identità, la nostra cultura e le nostre tradizioni. Ciò che sta di nuovo accadendo è gravissimo: dimostra il fallimento della politica del buonismo e del dentro tutti”.