Confermato l’aumento di casi di influenza aviaria in Friuli Venezia Giulia.
Cresce l’attenzione in Friuli Venezia Giulia dopo la conferma di numerosi casi di influenza aviaria ad alta patogenicità registrati nelle ultime due settimane tra gli uccelli migratori della laguna di Grado e diversi esemplari di gabbiani e cigni lungo la costiera triestina. Un fenomeno che si ripete ogni inverno, ma che quest’anno, secondo la nota dell’Asugi, mostra un numero di animali colpiti insolitamente elevato.
Le autorità sanitarie ricordano che, sebbene il virus sia principalmente pericoloso per gli uccelli – in particolare polli, tacchini, oche e anatre – non si può escludere del tutto il rischio di trasmissione all’uomo, come per tutti i virus influenzali.
Le raccomandazioni alla popolazione
Ai cittadini viene chiesto di non toccare uccelli selvatici morti, feriti o dall’aspetto malato. In tali casi è necessario contattare il 112, permettendo l’intervento del personale specializzato per la rimozione in sicurezza degli animali o il loro trasferimento per le cure necessarie.
Indicazioni per gli allevatori
Particolare attenzione è rivolta agli allevatori, anche amatoriali, di pollame. Le autorità raccomandano di tenere gli animali al chiuso o in recinti coperti; limitare gli accessi ai pollai e alle aree dove sono custoditi i volatili; e segnalare immediatamente qualsiasi anomalia o aumento delle mortalità al servizio veterinario dell’ASUGI.
La sorveglianza sulla fauna selvatica e sugli allevamenti resta attiva, mentre il monitoraggio delle autorità sanitarie proseguirà nelle prossime settimane per valutare l’evoluzione del fenomeno.




