Non solo premi, il Fvg si prende anche 3 bandiere nere: ecco perché

Non solo bandiere verdi, il Friuli Venezia Giulia si prende anche 3 bandiere nere da Legambiente per i progetti che l’associazione ha ritenuto insostenibili.

Le bandiere nere del Friuli Venezia Giulia.

La prima bandiera nera è per la societa’ Siot – Tal e la Direzione ambiente, energia e sviluppo sostenibile  della Regione Friuli Venezia Giulia, per avere, la prima proposto nei Comuni di Cavazzo Carnico, Paluzza e Cercivento la realizzazione di impianti di cogenerazione al servizio delle stazioni di pompaggio dell’Oleodotto Transalpino – perdipiù non comprovati da sufficienti dati tecnici – la seconda, per carenze istruttorie nel procedimento autorizzativo. “Una transizione all’incontrario – commenta Emilio Gottardo, responsabile energia di Legambiente FVG – Dall’energia elettrica per far funzionare le pompe, prodotta con il 40% da energia rinnovabili, si passa al metano interamente fossile”

Bocciato da Legambiente anche il Comitato organizzatore della tappa del Giro d’Italia Tarvisio-Monte Lussari e l’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, per la proposta di effettuare un evento di “massa” sulla cima del Monte Lussari, ambiente fragile, autentico santuario della natura e della fede e per l’utilizzo di fondi della protezione civile per cementare e rendere transitabile dai campioni del ciclismo la vecchia strada militare. “Il volto del Lussari per chi scende dalla cabinovia è profondamente cambiato. Prevale l’impronta nel cemento. Uno sfregio perpetrato nel silenzio di molti, troppi – commenta Sandro Cargnelutti presidente dell’associazione”

L’altra bocciatura è per Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia e amministrazioni comunali di Ampezzo, Forni di Sopra, Sappada e Sauris, per aver liberalizzato la circolazione delle motoslitte nel periodo invernale su oltre settanta chilometri di strade forestali montane. di “circuiti ad uso esclusivo dei mezzi a motore, interdetti ad ogni altro utilizzatore”. “Scialpinisti, sci escursionisti, appassionati di camminate con le ciaspole non sono evidentemente desiderati – commenta Marco Lepre. Presidente del Circolo della Carnia, –  Non possono, a questo punto, che condividere il commento del Presidente regionale del CAI: è una pessima notizia per la montagna