Il cambiamento climatico in Friuli: i dati dell’Arpa.
In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, la Regione Friuli Venezia Giulia ha presentato i nuovi dati sullo stato ambientale del territorio, elaborati da Arpa FVG a un anno dalla pubblicazione del Rapporto sullo Stato dell’Ambiente (RSA). Il quadro che emerge mostra luci e ombre: da un lato si confermano alcuni segnali positivi, come il miglioramento della qualità dell’aria e delle acque di falda, dall’altro prosegue inesorabile la crescita delle temperature atmosferiche e marine, segnale tangibile dell’avanzare del cambiamento climatico.
“È doveroso riflettere su questi numeri proprio oggi, in una giornata simbolica in cui l’ambiente è al centro del dibattito globale – ha dichiarato l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente Fabio Scoccimarro –. I dati ci dicono che siamo sulla strada giusta su molti fronti, ma allo stesso tempo ci ricordano che la sfida climatica non concede tregua“.
Il cambiamento climatico in Friuli: l’aumento delle temperature.
Secondo i dati diffusi da Arpa, la temperatura media annua del 2024 ha raggiunto i 14,8 °C, con un aumento netto rispetto alla media del secolo scorso, che si attestava sui 12,7 °C. Non solo: anche le temperature delle acque marine e di transizione nel Golfo di Trieste mostrano una crescita oltre le medie climatiche degli ultimi trent’anni.
“Questo divario tra i valori storici e quelli attuali – ha osservato Scoccimarro – non può lasciarci indifferenti. Ci impone di lavorare con maggiore convinzione a strategie di adattamento intelligente, soprattutto nella gestione delle risorse idriche e nella prevenzione dei rischi climatici. Cambiano i regimi delle precipitazioni, con più piogge in inverno e autunno e meno in estate: questo ci obbliga a ripensare la pianificazione territoriale”.
Ci sono anche segnali positivi.
Sul fronte della qualità dell’aria, il bilancio è più incoraggiante: le rilevazioni evidenziano una graduale riduzione degli inquinanti, in particolare del PM10 e degli ossidi di azoto. I valori medi annui del PM10 si sono stabilizzati attorno ai 20 microgrammi per metro cubo, soglia che diventerà vincolante a livello europeo nel 2030. “Un risultato che conferma l’efficacia delle politiche ambientali attuate in questi anni, in particolare nei settori dei trasporti e dell’industria – ha aggiunto l’assessore –. Ma è fondamentale continuare a ridurre anche le emissioni delle fonti diffuse.”
Segnali positivi arrivano anche dal monitoraggio delle acque di falda, con una diminuzione progressiva dei nitrati. Secondo gli esperti Arpa, questo è il segnale che il sistema idrico sta gradualmente riassorbendo l’impatto degli eccessi di fertilizzanti azotati utilizzati soprattutto negli anni ’90 e 2000. Anche l’acidità delle piogge, cresciuta nei due anni segnati dalla crisi energetica, nel 2024 è tornata su livelli più equilibrati, a dimostrazione – secondo Arpa – di una resilienza strutturale del sistema ambientale.
Un altro aspetto evidenziato nel bilancio riguarda l’esposizione ai campi elettromagnetici: nonostante l’aggiornamento dei limiti normativi, nel 2024 non si è registrato alcun incremento significativo, e i valori si sono mantenuti in linea con gli anni precedenti.
Fondamentale, secondo Scoccimarro, è il lavoro quotidiano di controllo e prevenzione svolto dall’agenzia: “Arpa FVG ha effettuato 844 sopralluoghi e 261 ispezioni ambientali in un anno, un impegno silenzioso ma cruciale per garantire legalità, trasparenza e tutela ambientale a vantaggio di cittadini, imprese oneste e delle generazioni future”.
I dati raccolti sono anche alla base della nuova pianificazione regionale: “Stiamo lavorando al nuovo Piano Energetico Regionale, costruito con un approccio integrato, e al Piano di Mitigazione e Adattamento ai Cambiamenti Climatici, che prenderà forma proprio in questi mesi attraverso un percorso partecipato. Non possiamo più permetterci una visione settoriale”, ha sottolineato.
Infine, l’assessore ha lanciato un appello: “Il messaggio di questa giornata è chiaro: ogni sforzo conta. Il Friuli Venezia Giulia vuole continuare a essere in prima linea nella sfida climatica, con uno sguardo realistico, senza estremismi ideologici ma con la convinzione che sia possibile coniugare sviluppo, ambiente e benessere. La legge quadro FVGreen ci guida in questa direzione”.