Mascherine, banchi con le rotelle e distanziamento: ecco come si tornerà a scuola in Fvg

Dal 16 settembre si torna a scuola in Fvg.

Il conto alla rovescia è cominciato. Il 16 settembre, per gli alunni delle scuole in Fvg tornerà a suonare la campanella, dopo mesi di lezioni online e verifiche a distanza. E mentre, da più parti – genitori in primis – si auspica non ci siano problemi sanitari e che, dunque, gli istituti scolastici possano riaprire senza problemi, dirigenti scolastici e personale sono al lavoro per recepire le indicazioni nazionali.

La prima, la più “scontata”, è l’uso della mascherina. Dovranno indossare il dispositivo di protezione individuale tutti gli studenti dai 6 anni in su, oltre che i docenti. I ragazzi potranno “sbarazzarsi” della copertura di bocca e vie respiratorie soltanto al momento delle interrogazioni, oppure in mensa, o ancora durante le ore di educazione fisica. Per quanto riguarda gli insegnanti, per loro da lunedì scatterà il via ai test sierologici.

Sarà d’obbligo anche mantenere il distanziamento di un metro. E proprio per assicurare i giusti spazi, gli istituti del Fvg si sono mossi in questi mesi, con i presidi armati di metro per verificare che le aule rispondano ai requisiti richiesti. In molte scuole il problema non sussiste, qualche criticità esiste – ma è cosa nota – per le superiori di Udine, dove mancherebbero almeno ben 20 aule. Intanto, le scuole regionali hanno fatto richiesta di oltre 15.000 banchi monoposto per ottemperare alle disposizioni di legge. Dovrebbero arrivare entro ottobre, inoltre, i 3.500 famigerati banchi con le rotelle, finiti nel mirino e fonte di molte critiche.

Già, le critiche. Sono diverse, in questi mesi, le “punzecchiature” di Alessia Rosolen, assessore regionale all’Istruzione, al ministro Lucia Azzolina. L’ultima polemica a distanza è delle scorse ore, quando la delegata del Fvg ha detto che “il ministro convoca riunioni sul tema scuola senza ascoltare le regioni” ha tuonato Rosolen.

A risponderle è la senatrice Tatjana Rojc del Pd. “Ci sono ancora criticità sulla strada dell’avvio del nuovo anno scolastico, ma il fuoco di sbarramento della destra non aiuterà a ripartire e lo sanno bene” afferma. “La situazione è oggettivamente complessa – osserva la senatrice – a maggior ragione in presenza di un preoccupante aumento di persone contagiate. Un rapporto ancora più stretto con le Regioni può aiutare e lo auspichiamo, proprio perché di una cosa noi democratici siamo fermamente convinti: la scuola deve riaprire tutta il 14 settembre prossimo. Non possiamo minimamente pensare a ritardi o deroghe”.

“Al ministro Azzolina – continua Rojc – al Cts e all’intero Governo chiediamo uno sforzo straordinario ed eccezionale per garantire la riapertura certa di tutte le classi in assoluta e totale sicurezza per i nostri ragazzi. Il protocollo sulla sicurezza nelle scuole per l’infanzia siglato ieri è un risultato concreto e importante cui tutti hanno portato il loro contributo, che servirà ancora – conclude – per garantire la riapertura di tutte le altre scuole di ogni ordine e grado”.