Stop all’impianto di biometano: sarà realizzato in un altro sito, sempre a Pagnacco

Ritirato il progetto per l’impianto di biometano a Pagnacco.

È stata ufficializzata la rinuncia da parte della società proponente all’installazione dell’impianto di produzione di biometano previsto in via Des Giavis a Pagnacco. Già individuata un’altra area, sempre nello stesso Comune. Una notizia accolta con soddisfazione dal comitato di cittadini e dalle consigliere regionali Simona Liguori (Patto per l’Autonomia-Civica FVG), Rosaria Capozzi (Movimento 5 Stelle) e Serena Pellegrino (Alleanza Verdi e Sinistra), che si erano espresse contrarie al progetto.

“Apprendiamo con soddisfazione il ritiro del procedimento autorizzativo dell’impianto Biometano che nei mesi scorsi ha suscitato preoccupazioni e proteste tra i cittadini di Pagnacco e Tavagnacco“, hanno dichiarato Liguori e Capozzi, ricordando come la richiesta di archiviazione fosse già stata avanzata “in occasione della serata pubblica tenutasi lo scorso marzo a Feletto Umberto”.

Riconoscendo l’importanza delle energie rinnovabili, le consigliere precisano però che “il problema spesso non è cosa, ma dove e come“. E aggiungono: “Ci auguriamo che per l’individuazione del nuovo sito (in zona agricola isolata, più a nord, ndr) si siano compresi gli errori del passato. Il dibattito pubblico è fondamentale: serve a tutelare i cittadini, ma anche i proponenti, che in questo caso hanno perso mesi di tempo inutilmente”.

Sulla stessa linea anche Serena Pellegrino (Avs), vicepresidente della Commissione Ambiente: “Non si può che esprimere grande soddisfazione per la rinuncia della Pagnacco Biometano soc. agricola consortile arl. Già durante i due incontri pubblici la contrarietà era emersa chiaramente“-

Pellegrino sottolinea come l’area prescelta fosse “fortemente antropizzata, con insediamenti commerciali e residenziali, oltre che di valore artistico e ambientale”. E lancia un monito per il futuro: “I nuovi progetti devono essere calibrati sulle reali esigenze del territorio. Un impianto così impattante non può essere imposto senza coinvolgere la popolazione. La salute dei cittadini non può essere sacrificata in nome della decarbonizzazione”. Infine, la consigliera avverte: “È responsabilità della politica dare certezze a chi vuole investire, ma senza dimenticare chi in quei territori vive ogni giorno. La qualità della vita deve restare al centro”.