E’ cieca e gira l’Italia in tandem per un turismo accessibile a tutti: la tappa a Udine

Il progetto “Ragazze in tandem…alla cieca” a Udine.

Ha fatto ieri tappa a Udine il lungo viaggio di “Ragazze in tandem alla cieca” di Giusi Parisi, una giovane non vedente, e Chiara Ozino, sua guida, partite da Milano lo scorso 19 settembre con meta Lecce.

Il loro viaggio in tandem fa parte del progetto che include 3 ragazze non vedenti e 2 guide vedenti, patrocinato da Fiab, la Federazione italiana ambiente e bicicletta. L’iniziativa vuole dimostrare come il turismo in bicicletta sia accessibile a tutti, oltre che sensibilizzare in generale ad un turismo sostenibile e inclusivo, che faccia godere al meglio il territorio e i paesaggi d’Italia.

“L’idea è partita dalla mia passione per i viaggi per scoprire il territorio italiano – ha detto Giuli Parisi -. Io e Chiara ci siamo accorte che il tandem è un simbolo di inclusione perché permette a tutte le persone con disabilità di godere di un giro in bicicletta o addirittura, come nel mio caso, di un lungo viaggio”.

“Io personalmente vivo il mondo con tutti gli altri sensi e lo vivo appieno. Anzi, percepisco in maniera più intensa alcune cose, come il terreno su cui pedalo o la natura che attraverso. Siamo state accolte dai comitati Fiab locali, che ringraziamo, che ci hanno fatto da guide turistiche in alcuni dei luoghi più interessanti di un territorio che non conoscevamo bene ma che stiamo apprezzando molto”.

Chiara Orzino, che guida da davanti il tandem ha ripercorso il suo rapporto con Giusi Parisi: “Io sono una una ciclista amatoriale che ha iniziato dopo la pandemia e Giusi l’ho conosciuta perché ho risposto a un post in cui chiedeva se qualcuno fosse disponibile a guidarla sul tandem”.

“E’ nato tutto per caso – ha detto -, ma grazie a questo viaggio mi sto rendendo conto di quanti stereotipi avessi sulle persone non vedenti, invece ho capito che andare in tandem è niente rispetto a quello che sono in grado di fare. Noi siamo abituati a vedere con la vista, ma grazie a Giusi sto riscoprendo altri modi per percepire il mondo, come gli odori e il tatto”. Chiara, una volta che il viaggio sarà arrivato a Rimini, darà il cambio nel ruolo di guida a Laura Seroni, un’altra ragazza parte del progetto.

L’assessora allo Sport Chiara Dazzan ha accolto le cicliste sottolineando come “l’esperienza personale che ci stanno portando Giusi e Chiara è molto significativa, perché vivere la città con altri sensi oltre che con la vista è un’abilità che dovremmo recuperare tutti e l’idea di città che come Amministrazione stiamo perseguendo va proprio in questa direzione. Udine, da un recente report, è risultata 21esima per indice di sportività con il ciclismo che rappresenta lo sport più gettonato. Viviamo in una città che è percorribile in pochissimo tempo da nord a sud e da est a ovest in bicicletta, e attraverso questi suoi percorsi va goduta e vissuta al meglio”.

All’incontro è intervenuto infine anche l’assessore alla Mobilità Ivano Marchiol che ha evidenziato come “la bicicletta può riempire di bellezza una città perché libera spazio, tenendo comunque conto delle esigenze di spostamento di ognuno di noi. Ripensare una città a misura di bicicletta significa rendere gli spazi urbani disponibili e accessibili a tutti”.