Il Friuli piange Dolso, il medico in prima fila dopo il terremoto del 1976

La morte di Ottorino Dolso, “medico del terremoto” in Friuli.

È morto Ottorino Dolso, il medico conosciuto in regione per il grande contributo che diede subito dopo pochi giorni del terremoto del ’76. Dolso è stata una figura di riferimento per tutti coloro che hanno vissuto il dramma del sisma del Friuli.

Fu lui infatti a ricomporre le salme, 48 a Buja e 12 fuori Buja, e a dare loro un nome e cognome, evitando in questo modo che fossero sepolti in fosse comuni. Durante il sisma, Dolso, in qualità di ufficiale sanitario, ha gestito gli aspetti igienici delle tendopoli che erano state costruite. Fornì alle strutture dei servizi e fognature provvisorie. Dolso non fermò le sue attività. Nel periodo subito dopo il terremoto, ha dato vita anche al primo nucleo di assistenza domiciliare.

Una vita costellata di attività umanitarie che Dolso decise di raccontare nel suo libro “Cronaches – Autobiografie di un vecjo miedi condot di pais“. Pagine di memoria che Dolso ha voluto lasciare alla comunità di Buja e al Friuli. L’impegno del medico venne riconosciuto anche dal Rotary Club di Gemona – Friuli Collinare, del quale faceva parte come socio onorario e di cui è stato Presidente nell’annata 2000-2001.

Anche il Rotary Club lo ha voluto ricordare: “Per lui un vero rotariano doveva essere “virtuoso, socievole, generoso, rappresentativo”. Virtuoso per l’elevato senso morale del suo comportamento nella professione e nella vita privata; socievole per la capacità di accettare gli altri con le loro opinioni e le loro idee e di essere tolleranti; generoso per il suo impegno non solo nelle attività rotariane, ma anche nella comunità in cui vive ed opera; rappresentativo per l’ottimo livello professionale e morale. Queste parole danno il ritratto di Ottorino Dolso come uomo e come rotariano“.

La vita.

Nato e vissuto a Buja, Dolso fin da piccolo era dedito allo studio, che ha potuto proseguire grazie allo sforzo e ai sacrifici della famiglia. Alle elementari diventò un “balilla”, ma in quarta ginnasio si avvicinò alla Resistenza tramite sua cugina. Dopo un periodo passato in seminario, Dolso decise di iscriversi al corso di Medicina a Padova. Dopo il servizio militare, riuscì a laurearsi a Ferrara. Diventato medico di famiglia e sposato con Gabriella, Dolso continuò la sua vita a Buja insieme ai suoi quattro figli e ai quattro nipoti.