Villa Manin si arricchisce di una nuova collezione permanente sul Novecento

La creazione di una connessione tra la Germania e il Friuli Venezia Giulia, e più in particolare tra la
città di Dresda – con il valore culturale e storico che rappresenta – e il comprensorio espositivo di Villa Manin. Questo il significato di un progetto che configura una presenza permanente all’interno dei prestigiosi spazi museali di Passariano dedicato al patrimonio della grande e inestimabile collezione di Egidio Marzona. 

È, in sintesi, il concetto espresso al Japanisches Palais di Dresda, in Germania, dal vicegovernatore con delega alla Cultura Mario Anzil il quale, accompagnato dal direttore di Villa Manin Guido Comis, ha rappresentato la Regione all’inaugurazione ufficiale dell’Archivio Marzona, alla presenza del presidente del Land della Sassonia Michael Kretschmer. Come ha sottolineato il vicegovernatore, l’occasione di questo appuntamento a Dresda è preziosa perché ne è scaturita un’idea condivisa con lo stesso Marzona, il quale ha già un consolidato rapporto con il Friuli in considerazione dell’esperienza dell’Art
Park di Verzegnis.

L’opportunità è quella di riscoprire, in chiave attuale, la relazione storica e culturale tra il Friuli Venezia Giulia e questa parte di Europa, attraverso uno scambio privilegiato di flussi di persone capace di allargarsi oltre al fattore del turismo estivo, per generare anche un movimento alimentato dall’interesse e dall’attrazione generati dalla cultura.

Il patrimonio di questa collaborazione, come ha spiegato l’esponente dell’esecutivo regionale, è costituito dal milione e mezzo circa di opere, documenti e oggetti facenti parte della collezione di Egidio Marzona e tutti riconducibili alle avanguardie artistiche del Novecento.

Ciò, come ha rimarcato il vicegovernatore, si collega a una visione improntata al dialogo transfrontaliero di una regione che vuole relazionarsi nell’ottica di diventare sempre più protagonista nello scenario centroeuropeo. A tal riguardo, come insegna la storia, sono proprio i movimenti di avanguardia ad essere una delle chiavi di accesso a questa visione, nella quale il Friuli Venezia Giulia ha da ricavare solo che benefici.

Infine, nel corso della cerimonia il vicegovernatore ha ringraziato Marzona per quanto fatto in questi anni in Friuli: un rapporto partito dalla riscoperta delle sue radici familiari e sviluppatosi poi nella valorizzazione del binomio arte e natura con il ‘Prato d’Arte’ di Verzegnis.