Caos migranti in Friuli, anche il seminario di Castellerio diventa “zona rossa”. Picchetto fuori dalla Cavarzerani, in arrivo l’esercito

La difficile situazione legata ai migranti in Fvg.

Da oggi, il Friuli ha una nuova “zona rossa”. Si tratta del seminario di Castellerio, dove attualmente è allestita una tendopoli che ospita i migranti. Qui, nelle fila dei richiedenti asilo è stato registrato un caso di positività al coronavirus e il sindaco di Pagnacco, Luca Mazzaro, ha emesso un’ordinanza per istituire la quarantena. Nessuno potrà entrare o uscire per 14 giorni dalla struttura, dove sono stati convogliati i migranti in arrivo con la rotta balcanica, anche per alleggerire la situazione nell’ex caserma Cavarzerani di Udine.

Proprio qui, oggi, è andata in scena una conferenza stampa del centrodestra. “Il Friuli Venezia Giulia non può permettersi altri ingressi clandestini: non è soltanto una questione relativa all’immigrazione irregolare, ma in questo momento anche e soprattutto sanitaria, visto che si mette a rischio la salute dei cittadini della regione, che per mesi hanno osservato scrupolosamente le misure anti Covid, divenendo un simbolo a livello internazionale di come si affronta il virus“. Queste le parole di Massimiliano Fedriga, nella veste di segretario Fvg della Lega Salvini, nel corso di una conferenza stampa all’esterno del centro di accoglienza di via Cividale. Proprio qui, negli scorsi giorni, i migranti avevano fatto scoppiare due rivolte, per protestare contro la proroga della quarantena decisa dal sindaco Fontanini e per le condizioni di vita nella struttura.

Oggi vediamo che circa l’80 per cento dei contagiati ha avuto rapporti con l’estero – ha aggiunto -: noi siamo nella situazione in cui i protagonisti di questo flusso di immigrazione irregolare arriva da Paesi con sistemi sanitari estremamente fragili, come Pakistan e Afghanistan, con l’aggravante che transitano dalla rotta balcanica, area dove ci sono contagi molto alti“. “Non distinguiamo le persone dal colore della pelle, ma da chi rispetta o non rispetta le regole – ha concluso Fedriga – qualsiasi Paese occidentale al mondo controlla i confini, compresi Usa e Australia, e sono esempi democratici a livello globale. Noi chiediamo al Governo di intervenire subito, perché ci si sta concentrando sugli sbarchi, quando invece la vera emergenza è a Nordest”. Alla conferenza è intervenuta anche l’europarlamentare della Lega, Elena Lizzi.

“Siamo qui – ha aggiunto il sindaco di Udine, Pietro Fontanini – per manifestare solidarietà nei confronti dei cittadini che vivono nell’area, che devono fare i conti con persone che non sempre si comportano correttamente. Il viavai dall’ex caserma è stato molto continuo. Abbiamo chiesto alla Prefettura di usare misure più stringenti, per capire cosa si facesse in caerma e perché si gettassero borse oltre la muraglia. Ora – ha aggiunto il primo cittadino – siamo di fronte al problema di come affrontare epidemia da Covid, che Udine ha mostrato di gestire in modo esemplare“.

Da qui, la decisione di proclamare la “zona rossa” nell’ex Cavarzerani. “Ora non vorremmo buttare a monte tutto questo lavoro perché qualcuno ritiene di uscire liberamente dopo essere stato a contatto con persone contagiate dal coronavirus – ha detto Fontanini -. Vale per tutti, italiani e stranieri. Non è vero che i migranti sono chiusi in gabbie, la Cavarzerani è ampia. Ci si può muovere liberamente. Basta con accuse e luoghi comuni. CI siamo presi la responsabilità di tutelare salute profughi e chi vive in città”. Il primo cittadino lancia un allarme più ampio: “Una regione da 1,2 milioni non può reggere l’urto dell’arrivo da paesi con milioni di abitanti, come il Pakistan. È necessario controllare i confini e gli ingressi. L’immigrazione è un problema storico che va gestito“. Fontanini ha annunciato l’arrivo dell’esercito a presidiare la Cavarzerani.

Il Partito Democratico ha organizzato una “contro-conferenza” nell’ex Frigorifero di Udine. “Oggi mentre il segretario della Lega Fedriga insieme al sindaco Fontanini faceva comizi di partito fuori dalla Cavarzerani abbiamo ricordato che Governo ed Europa hanno messo in campo risorse vere da utilizzare e dalla Regione ancora niente – l’affondo del segretario Pd del Fvg, Cristiano Shaurli -. Nemmeno per la sistemazione dell’area ex macello/frigo a Udine, potenzialità immensa ma per questa Maggioranza molto meno del parco dei dinosauri a prova di quanto contino purtroppo Udine ed il suo sindaco”.

“Oggi mentre qualcuno urlava a un centinaio di militanti della Lega e di Casa Pound riuniti insieme, lucrando sulla pelle di persone e su problemi che loro al governo di Regione e città non sono in grado di risolvere, abbiamo ricordato che un Presidente di Regione dovrebbe rappresentare tutti e le Istituzioni ed invece di alzare la tensione dovrebbe condannare senza se e senza ma chi irrompe in Consiglio e chi minaccia di sparare” ha concluso Shaurli. Lo scontro politico, sul tema migranti, rimane alto.