Pasticcio con le assunzioni ai dipendenti di un’azienda in Friuli, la vicenda in Procura

In Procura la vicenda legata alle assunzioni in un’impresa.

Presentata oggi alla Procura della Repubblica di Udine formale denunzia con richiesta di emissione misure cautelari e punizione eventuale colpevole contro una società che si occupa di fornitura di personale per le aziende.

Lo rende noto lo Studio Tutino da Udine, tramite il consulente del lavoro Simone Tutino, che segue un’impresa operante in provincia di Udine e Pordenone. A fronte di un controllo dell’Ispettorato del Lavoro pordenonese, la società che ha utilizzato il personale è stata sanzionata amministrativamente in solido con l’azienda somministratrice di personale (per asserite irregolarità), per decine di migliaia di euro per differenze retributive e utilizzo illecito di manodopera. L’imprenditore che opera in Friuli, nel mondo delle spedizioni, come pare molti altri colleghi in Italia è caduto dalle nuvole credendo che fosse tutto regolare, anche perché i contratti in essere risultavano certificati da un apposito ente. Per fare chiarezza si è resa necessaria ed obbligatoria la richiesta d’intervento dell’Autorità Giudiziaria con anche la Polizia Giudiziaria. Sulla posizione operano anche i legali Santo Tutino, esperto in materia di diritto del lavoro, la collega Alessandra Celeghin e Marica Alosi.

La vicenda è molto complessa e piena di dettagli importanti. All’Ispettorato territoriale del lavoro è stata formalizzata istanza di accesso agli atti, per motivi di giustizia, così come richiesta di audizione, tutto propedeutico al successivo ricorso nella sede competente. Il suggerimento che il consulente del lavoro Simone Tutino desidera dare a tutti gli imprenditori e utilizzatori dei servizi esterni è quello di “affidarsi ai vostri consulenti o legali esperti in materia giuslavoristica e fate vedere le carte spiegando le esigenze, lavorate con società autorizzate alla somministrazione del personale e dal Ministero del lavoro, delineate le zone differenziate di svolgimento delle attività da lavoratori diretti ed indiretti con cordelle o fettuccine a terra, verificate che la Società che somministra abbia effettuato le visite di medicina del lavoro ai collaboratori, importante il Duvri in materia di sicurezza del lavoro. Non fate lavorare – argomenta Tutino – dipendenti diretti con quelli indiretti “gomito a gomito”, non fornite badge aziendale con il vostro logo, fate usare divise i tesserini di riconoscimento diversi dai lavoratori diretti”.

Dal consulente arrivano altri consigli: “Non selezionate voi i lavoratori esterni, le ferie ed i permessi dei lavoratori somministrati devono essere accordate con l’effettivo datore di lavoro e non con l’utilizzatore, i contratti di lavoro ed altre comunicazioni fatele gestire solo dai preposti della società esterna. Non chiedete voi firme o altro ai lavoratori somministrati – aggiunge – chiedete il Durc e fatevi certificare che i prospetti di paga siano stati consegnati e pagati. Ricordatevi, infine, e non per minore importanza, che la solidarietà sancita dal Codice civile e da decreto legislativo in materia di lavoro che lega per due anni l’imprenditore utilizzatore del servizio verso i lavoratori esterni, se non pagati dall’effettivo datore di lavoro. Se poi – conclude Tutino – dopo un certo periodo decidete di assumere direttamente un lavoratore (ex indiretto) fate sempre un verbale in sede sindacale. Si rischia di dover pagare due volte”.