Plusvalenze sui giocatori: la procura spagnola chiede 12 anni di carcere per Gino Pozzo

Al centro dell’inchiesta le plusvalenze sulla vendita di alcuni giocatori del Granada.

La Procura spagnola ha formulato una richiesta di dodici anni di carcere per Gino Pozzo, nell’ambito di un’inchiesta dell’Anticorrupción sul Granada Calcio che coinvolge anche l’ex presidente del club, Quique Pina, nonché due altri imputati: Raffaele de la Riva, amministratore della società lussemburghese utilizzata come presunta copertura, e Jordi Trilles, ex consigliere del Granada. A riportare la notizia è il quotidiano spagnolo El Pais.

Secondo la “Fiscalía Anticorrupción” spagnola, Pozzo e Pina avrebbero messo in atto un piano su larga scala, partendo dal controllo del Granada nel 2009 e trasferendo artificialmente le plusvalenze ottenute dalla vendita di giocatori in Lussemburgo per sottrarle alla fiscalità spagnola. Il documento di accusa, già inviato alla Audiencia Nacional, afferma che questa complessa strategia avrebbe consentito loro di realizzare “un notevole profitto economico a scapito dello Stato”.

La richiesta della Procura include anche multe milionarie: 36,5 milioni di euro per Gino Pozzo e 27,5 milioni per gli altri tre coinvolti. Inoltre, il Pubblico Ministero chiede al Tribunale Nazionale di condannare il Granada come persona giuridica a pagare una multa di 26,9 milioni di euro per reati fiscali. A tutti gli imputati sarà inoltre chiesto di rimborsare i quasi 9,5 milioni (più interessi) che secondo l’accusa sarebbero stati frodati in rate dell’imposta sulle società.