L’edilizia volano per la ripresa del Friuli come dopo il terremoto

Piano di ripartenza e intervento per il comparto edile.

Il Governo deve predisporre un piano di ripartenza della attività ed è necessario intervenire in particolare sulla filiera dell’edilizia, volano dell’economia anche in Fiuli, visto che l’ha ricostruito interamente dopo il terremoto del 1976. A sostenerlo il capogruppo della Lega del consiglio regionale, Mauro Bordin, e il collega di partito Lorenzo Tosolini, intervenendo su tempi e modalità della riapertura delle attività.

“Superata la crisi sanitaria, la vera sfida riguarderà gli investimenti infrastrutturali, che devono essere una priorità nel programma del Governo. Occorre dare delle risposte alle imprese, altrimenti faranno fatica e molte saranno destinate a chiudere. L’edilizia, dopo aver perso circa 7.500 addetti in Friuli Venezia Giulia – spiegano i due consiglieri regionali – vedeva una luce in fondo al tunnel, ma questo stop provocherà danni irreparabili se non si interviene per tempo”.

“L’edilizia – concludono – mobilita una serie di attività artigianali indotte che rappresentano una peculiarità della nostra economia, che vanno dall’impiantistica all’arredo”. “C’è inoltre bisogno di dare liquidità ai Comuni perché attraverso gli investimenti in opere pubbliche, si possono dare rapide risposte”.