Il coronavirus manda in sofferenza i bilanci dei Comuni del Friuli: “Una situazione preoccupante”

Minori entrate per i Comuni, bilanci a rischio.

Non soltanto cittadini e imprese. Anche i Comuni del Friuli potrebbero essere messi a repentaglio dalla pandemia di coronavirus. Già, perché con la possibile crisi delle aziende, e il conseguente calo occupazionale, anche i Municipi si troverebbero a fare i conti con minori entrate. E di conseguenza, far quadrare i bilanci potrebbe diventare complicato, soprattutto per gli enti di dimensioni minori.

La conferma dei timori arriva anche da Dorino Favot, presidente dell’Associazione nazionale piccoli comuni (Anci) Fvg: “Non siamo preoccupati soltanto per i piccoli comuni, ma per tutti in realtà – chiarisce subito -. Stiamo dialogando anche con l’Anci nazionale per trovare soluzioni. Il calcolo delle minori entrate per i comuni in Italia è di 3,5-4 miliardi”. Con un dato di questo tipo, è chiaro che molti bilanci comunali potrebbero andare in forte sofferenza.

A rischio, in ogni caso, ci sono soprattutto gli enti medio-piccoli. Anche se la questione è generalizzata: “Se la difficile congiuntura economica proseguisse – evidenzia il presidente di Anci Fvg – i municipi dovrebbero rivedere molte voci del bilancio. Quanto programmato, di fatto, non esiste più. Le stime di quante minori entrate ci potrebbero essere in Friuli ancora non le abbiamo, siamo in fase di studio. Ma qualcosa bisognerà fare”.

L’Anci Fvg si sta comunque confrontando anche con la Regione per trovare delle vie d’uscita utili. “Le ultime norme – conclude Favot – consentono di utilizzare gli avanzi di amministrazione per la parte corrente. Questo, però, non basterà: bisognerà giocare bene la partita relativa ai trasferimenti regionali allo Stato. Se l’amministrazione regionale riuscirà a convincere Roma a lasciare qui una fetta di queste risorse, auspichiamo che una parte venga poi girata ai comuni. La Regione si è detta disponibile ad ascoltarci: questa prima apertura è un messaggio positivo che ci fa ben sperare”.