Riaperti più della metà dei cantieri in Friuli, ma la crisi preoccupa le imprese

La decisione dell’Ance Udine.

Riparte l’edilizia e riaprono i cantieri in Friuli. Il Consiglio direttivo dei costruttori edili di Ance Udine, riunitosi in videoconferenza, ha fatto il punto circa la ripresa delle attività del comparto a seguito dell’ultimo Decreto governativo che ha autorizzato la ripresa delle attività edilizie nelle svariate tipologie.

Come riferisce l’ingegnere Angela Martina, presidente di Ance Udine, dal 4 maggio circa il 60% dei cantieri è stato riattivato, altri lo saranno a breve. “Ciò è stato possibile – spiega la presidente – anche grazie alla stesura dei Protocolli per la sicurezza anti covid-19 già predisposti per tempo ed alle dotazioni dei dispositivi per la sicurezza individuali e collettivi che ciascuna azienda ha provveduto ad attuare”.

Angela Martina ricorda anche proposte dei costruttori edili in sede regionale di favorire le imprese del Friuli Venezia Giulia nell’attuazione dei programmi finanziati con fondi regionali. “Mai come in questo momento è necessaria una solidarietà ed una unità di intenti, tutti devono remare nella stessa direzione per favorire una ripresa che sia la più celere e duratura possibile. Gli strumenti ci sono, basta solo attuarli, come ad esempio le linee guida regionali sulle procedure negoziate”.

Il comparto edile nella provincia di Udine, in base ai dati elaborati dalla Cassa Edile di Udine, conta attualmente 726 imprese e 4mila addetti. Il valore aggiunto del comparto delle costruzioni in Friuli, sulla base delle analisi dell’Ufficio studi di Confindustria Udine su dati Prometeia, dopo aver registrato nel 2019 una crescita del +1,3%, potrebbe registrare quest’anno un crollo del -12,9%. Nel 2021 è previsto un rimbalzo solo parziale, +3,0%. L’occupazione nel 2020 potrebbe subire un calo del -4,8%.