Le centrali idroelettriche di Ampezzo e Somplago rischiano di finire nelle mani dei comuni veneti

Il pericolo per l’economia dell’energia del Friuli.

Una nuova società multiservizi minaccia il mercato energetico del Friuli. Infatti, la compagnia, proveniente da fuori regione, ha nel mirino le centrali idroelettriche di Ampezzo e Somplago. Pericolo questo che, qualora si concretizzasse, provocherebbe all’intero territorio delle ingenti perdite economiche. Portavoce di questa preoccupazione è Enzo Marsilio, consigliere regionale del Pd che posto la questione alla Giunta Fedriga.

“Abbiamo appreso di un’operazione – commenta Marsilio – che coinvolgerebbe A2A, Agsm Verona e Aim Vicenza e che riguarderebbe la nascita di una nuova compagnia. A tal fine, A2A dovrebbe conferire alla new entry il settore energetico delle rinnovabili con riferimento alle sedi idroelettriche della regione”. “È evidente – continua il consigliere – che la nuova società multiservizi avrà lo scopo di porsi come leader del settore nell’intero triveneto, rimanendo a maggioranza pubblica in mano ai Comuni di Verona e Vicenza“. Secondo l’esponente, per evitare questa situazione, bisognerebbe portare a compimento la già annunciata società elettrica regionale tutelando così le centrali idroelettriche friulane.

Inoltre, il consigliere ricorda che le concessioni di quelle due centrali scadranno nel 2029, quindi la società entrante potrebbe gestirle fino a quella data. “E’ ora che le dichiarazioni dell’assessore Fabio Scoccimarro riguardo alla costituzione di una società multiservizi regionale – commenta il consigliere – abbiano un seguito”. Secondo Marsilio, il rischio per il Friuli è quello di essere escluso dal mercato strategico. Infatti, “si negherebbe – conclude Marsilio – al nostro territorio di trarre maggior beneficio economico dall’utilizzo delle proprie risorse, in particolare dell’acqua impiegata per la produzione energetica”.