La Buona Novella, il capolavoro del 1970

Domenica 29 dicembre alle 17.30 il Coro Polifonico di Sant’Antonio Abate sarà ospite dell’Auditorium Aldo Moro di Cordenons con La buona novella, una rielaborazione in chiave corale del capolavoro firmato da Fabrizio de André nel 1970. Tanti gli artisti che hanno contribuito a questa rilettura: Marco Bianchi si è occupato degli arrangiamenti, mentre l’elaborazione corale è stata affidata a Monica Malachin, allo stesso Marco Bianchi e a Lorenzo Donati per Ave Maria; ad accompagnare i solisti del Coro, diretti da Monica Malachin, ci saranno ancora Marco Bianchi alla chitarra, Nicola Tirelli al pianoforte e alle tastiere, Lucia Clonfero al violino, Francesco Tirelli alle percussioni e Francesco Bearzatti al sax e al clarinetto. La voce recitante è di Fabio Scaramucci, mentre la regia è di Andrea Chiappori.

Uno dei più grandi lasciti artistici, etici e umani della discografia di Fabrizio De André, nonché un esempio tra i più splendenti e attuali di concept album italiano, di opera d’arte capace di valicare i confini tra proposta musicale e poetica, di coniugare etica ed estetica in unità indissolubile, La Buona Novella compirà nel 2020 cinquant’anni. In questo nuovo allestimento il Coro diventa protagonista e quindi coro scenico: recitando e cantando interagirà con voci soliste, voce recitante e con tutti gli strumenti che accompagnano l’esibizione. Ne risulta una messa in scena particolare, che sottolinea quei colori ed effetti musicali che solo la voce che canta assieme ad altre voci può creare. Il linguaggio cantautorale di Fabrizio De André emerge prepotentemente ed è protagonista assoluto. Ma non manca l’uso intelligente del Coro che simula la moltitudine del popolo con un’impostazione assolutamente classica e gregoriana, a sottolineare l’aspetto sacrale della musica e del testo.

Dalla sua fondazione nel 1997 il Coro Polifonico Sant’Antonio Abate di Cordenons è diretto da Monica Malachin. Sin da subito, l’attività del Coro si è espressa in concerti, rassegne, festival e concorsi in Friuli Venezia-Giulia, in Italia e in Europa nonché in una puntuale e costante preparazione vocale e musicale dei coristi.  La scelta di un’opera di musica leggera è per il Polifonico un’importante novità, volta ad allargare i confini sia del proprio repertorio sia del proprio pubblico, proseguendo il percorso di ricerca e sperimentazione musicale.