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Data

Dic 01 2019
Evento terminato!

Ora

20:45 - 18:00

Giulio Scarpati e Valeria Solarino protagonisti in Misantropo

Il classico di Molière in scena per una sola serata a Casarsa

Misantropo, assieme all’Avaro e al Malato immaginario, è il testo più conosciuto e rappresentato di Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière. L’allestimento firmato da Nora Venturini per la storica compagnia Gli Ipocriti arriva per una serata domenica 1 dicembre a Casarsa della Delizia. Sul palco del Teatro Pier Paolo Pasolini alle 20.45 saliranno tre beniamini del pubblico teatrale, televisivo e cinematografico: Giulio Scarpati, Valeria Solarino e Blas Roca Rey.

Nella commedia, fin dalle primissime battute, appare chiaro l’intento dell’autore: portare avanti un’aspra critica verso la società francese della sua epoca. In particolar modo l’attacco viene sferrato nei confronti della falsità che regola i rapporti tra le persone nella buona società. La vicenda gira attorno alla figura di Alceste. In più di una occasione egli rivendica la sua personale libertà di dire esattamente quello che pensa a chi lo circonda, anche quando la sua sincerità può risultare sgradevole o addirittura dannosa per lui stesso.

Il grande uomo di teatro Louis Jouvet ne ha dato, in modo ironico, una lettura diversa, ripresa dalla regista in questo allestimento: “Misantropo è la storia di un uomo che vuole avere un incontro decisivo con la donna che ama e che alla fine di un’intera giornata non ci è ancora riuscito”.

In questo capolavoro sempre in equilibrio tra commedia e tragedia, l’aspetto privato del tormento amoroso è dal punto di vista teatrale altrettanto interessante di quello sociale, perché ne evidenzia il fattore umano e ce lo rende sempre attuale a distanza di secoli. Nella sua urgenza di chiarirsi con Célimène, che gli sfugge ed evita il confronto, spazzando via ogni ambiguità, Alceste è un personaggio estremamente moderno, contraddittorio sino al parossismo. Il protagonista è un uomo profondamente passionale, carnale, un masochista dominato da un desiderio tirannico e insaziabile per una donna che è il suo opposto in tutto, visione del mondo, stile di vita, idea dei rapporti umani. Alceste è un uomo come noi: si indigna per ciò che desidera, soffre nella testa e nella carne, muovendosi in una società dove l’apparenza prevale sui valori. Lo stesso vale per Célimène, signora dei salotti, attorniata dalla sua corte mondana, che non vuole rinunciare a niente, né all’amore esclusivo di Alceste, né al gioco seduttivo con una schiera di pretendenti.

Proprio la loro incompatibilità è la molla che li spinge l’uno verso l’altra.