Nuova autostrada da Cimpello a Gemona, il veto di Legambiente

Il comunicato di Legambiente contro una nuova autostrada in Fvg.

Una nuova autostrada da Cimpello a Gemona, è il progetto in cui crede la Giunta regionale che vuole realizzarla attingendo finanziamenti dal “Recovery fund”. Il piano già a suo tempo, era stato notevolmente ridimensionato nelle sue supposte prerogative di servire allo sviluppo del territorio. Legambiente Fvg è contrario poiché lo sviluppo avverrebbe “a spese del capitale naturale”, come si legge nel comunicato dell’associazione.

“Sono ormai evaporate da tempo le certezze – prosegue il comunicato – sulla corrispondenza tra autostrade e sviluppo; rimane sul tavolo un macroscopico problema di costi non contabilizzati dal sistema e che ricadono sulla collettività attuale e futura. La competitività di un territorio e soprattutto, per quanto ci riguarda, la creazione di posti di lavoro si giocherà sempre più nell’integrazione degli aspetti ambientali nei processi produttivi e nei prodotti, nelle tipicità salvaguardate, nella qualità delle relazioni territoriali, negli approcci per filiera  e sinergie di sistema, nella logistica che si avvale dei servizi di  digitalizzazione per ottimizzare i flussi e non certo nella riduzione di manciate di minuti dei tempi di percorrenza nel trasporto delle merci, magari facendo concorrenza ad altre infrastrutture già esistenti”.

“L’opera – prosegue la nota – a fronte di vantaggi presunti produce disagio sociale, costi ambientali, paesaggistici certi e irreversibili, e genera una perdita di valore del capitale territoriale coinvolto. Si pensi al solo affiancamento e attraversamento del Tagliamento con due viadotti, ecosistema unico a livello europeo per le sue caratteristiche di naturalità nella parte mediana che verrebbe interessato dall’opera. Siamo nel tempo del post-Covid e alla messa a punto del Green deal. Sbagliare investimenti in questo settore trasformandoli in spesa improduttiva vuol dire mettere a repentaglio non solo la qualità di importanti sistemi ambientali, ma anche la sostenibilità economica dell’investimento e, in prospettiva, il benessere sociale. I pilastri dello sviluppo sostenibile”.

“Evitare l’errore di realizzare opere inutili e dannose però non basta – conclude Legambiente -. Bisogna avere la capacità di progettare le infrastrutture che abbiano una efficienza ambientale intrinseca, che vadano espressamente nella direzione di abbattere le emissioni di gas serra e contribuire significativamente al raggiungimento della neutralità carbonica.  L’associazione non è contraria di principio a migliorare la viabilità esistente, ma dentro una logica di profonda revisione del Piano regionale delle infrastrutture di trasporto, della mobilità delle merci e della logistica. Questo Piano, dove il collegamento autostradale non è l’unico problema, ha ormai 15 anni, è nato su ragionamenti che sono esauriti o largamente superati dal tempo. Secondo Legambiente è venuto il momento di sottoporlo a profonda revisione, congelando scelte che riteniamo improvvide”.