A due settimane dall’obbligo di Green Pass in Fvg, il 60% dei clienti sceglie di stare fuori. L’allarme dei locali: “Siamo in balia del meteo”

Il bilancio e le prospettive dopo l’obbligo del Green Pass in Fvg.

Due settimane fa è entrato in vigore anche in Friuli Venezia Giulia l’obbligo del Green Pass per accedere ad alcune attività. E oggi, a 14 giorni di distanza, quale bilancio si può stilare?

A fare il punto della situazione è Antonio Dalla Mora, presidente provinciale di Udine di Fipe Confcommercio, l’associazione di categoria che segue i pubblici esercizi. “Sappiamo che ristoratori e baristi sono obbligati a richiedere il Green Pass per chi staziona all’aperto e, per ora, il tempo è stato clemente. Molti clienti, infatti, si sono potuti sedere all’esterno dei locali“.

Una percezione condivisibile guardando quanto accade fuori da bar e ristoranti del Fvg. “Del resto – prosegue il presidente di Fipe Confcommercio Udine – basta che in una tavolata da 10 uno non sia in possesso del passaporto verde e già questo costringe tutti a rimanere fuori“.

Dalla Mora stima che il 60% della clientela, in questo periodo, abbia scelto – o dovuto – rimanere all’esterno a consumare. “Questo penalizza chi non ha spazi fuori dal suo bar o ristorante” fa presente però, non nascondendo più di qualche preoccupazione per i prossimi tempi.

“Il meteo ha aiutato – conclude Dalla Mora -, ma già la prossima settimana, quando è prevista una finestra di maltempo, sarà un banco di prova. Per non parlare di settembre, che è dietro l’angolo. Con le prime piogge e umidità, sfido chiunque a mangiare fuori di sera e non soltanto in montagna”. Facile intuire, insomma, che con il clima avverso, arriverà il malumore di più di qualche barista e ristoratore.