Meno sprechi nell’irrigazione dei campi: 180 milioni per l’acqua del futuro

Un piano di 34 opere per migliorare l’irrigazione dei campi in Friuli.

Un piano senza precedenti per l’agricoltura friulana: 34 interventi, per un investimento complessivo di quasi 180 milioni di euro, destinati all’ammodernamento della rete irrigua e all’efficientamento del servizio idrico. A presentarli nella sede della Regione a Udine è stato il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, insieme all’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier, alla presidente Rosanna Clocchiatti e al direttore generale Armando Di Nardo.

“Il progetto di ammodernamento della rete irrigua del Friuli Venezia Giulia è di natura pluriennale e conta su finanziamenti già acquisiti, di provenienza sia regionale che statale – ha spiegato l’assessore Zannier –. Tutti hanno però un unico obiettivo: l’utilizzo ad alta efficienza dell’acqua grazie a sistemi intelligenti e tecnologie all’avanguardia”.

Zannier ha ricordato che, sebbene il 2025 non abbia presentato gravi criticità di siccità, la pianificazione resta strategica: “Dobbiamo pensare in prospettiva, perché la scarsità idrica potrebbe ripresentarsi anche il prossimo anno. L’efficienza e la riduzione dei volumi utilizzati sono la via per garantire continuità produttiva e sostenibilità”.

34 progetti e 21 milioni dal PNRR

Nei soli ultimi tre anni il Consorzio ha ottenuto circa 180 milioni di euro per ammodernare le reti irrigue e tutelare la risorsa idrica. Tra questi figurano quattro progetti PNRR per un totale di oltre 21 milioni di euro: tre già conclusi e uno in fase di ultimazione entro l’anno. Il Friuli Venezia Giulia è così riuscito a intercettare il massimo finanziamento possibile previsto dalla legge 178/2020, grazie alla sinergia tra Regione, Governo, Consorzio e organizzazioni di categoria.

“Al Consorzio di Bonifica sono state destinate risorse significative per strutture irrigue strategiche – ha sottolineato la presidente Rosanna Clocchiatti –. È il risultato di un dialogo costante con le istituzioni e le rappresentanze agricole, e del riconoscimento della nostra capacità di trasformare criticità in soluzioni concrete. Con questi fondi possiamo davvero costruire l’agricoltura del futuro e affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla scarsità idrica”.

Opere in corso e nuovi cantieri

Tra gli interventi già avviati figurano l’ammodernamento del Canale di Castions, che interessa sei comuni e oltre 1.200 ettari, con conclusione prevista a maggio 2026, e quello del Canale di Trivignano, che coinvolge quattro comuni e 1.280 ettari, la cui fine lavori è attesa entro dicembre 2027. Sono operativi anche i cantieri dei Canali di Santa Maria e Gonars, che serviranno un’area di circa 900 ettari, con termine lavori previsto per maggio 2026.

Nel corso del 2026 partiranno nuovi progetti: tra questi, gli ammodernamenti dei Canali di Giavons, Bressa e Mereto, nonché di quelli di Rivolto e Bertiolo, con gare fissate per aprile e avvio lavori a ottobre.

È inoltre imminente la trasformazione dell’irrigazione da scorrimento ad aspersione nei comuni di Basiliano, Lestizza, Codroipo e Sedegliano, e la ristrutturazione del Canale di Beano, finanziata dalla Regione e destinata a servire fino a 300 ettari. Nei Colli Orientali del Friuli, infine, è in fase avanzata l’iter per un impianto irriguo a servizio delle colture di pregio nel comune di Manzano, con avvio lavori previsto tra fine 2025 e inizio 2026.

Sicurezza e sostenibilità ambientale

Uno degli obiettivi più rilevanti riguarda la sostituzione di circa 130 chilometri di condotte datate, realizzate oltre 50 anni fa in fibrocemento contenente amianto. Si tratta di 10mila tonnellate di materiale che saranno rimosse, con evidenti benefici ambientali e di sicurezza.

“L’ammodernamento della rete irrigua consentirà di ridurre drasticamente le perdite idriche, ottimizzare l’uso dell’acqua e diminuire i costi di manutenzione – ha evidenziato il direttore Armando Di Nardo –. Parliamo di obiettivi che fino a pochi anni fa sembravano irraggiungibili, ma che oggi diventano realtà grazie alla professionalità e alla dedizione della struttura consortile”. I benefici stimati sono concreti: per i 6-7 mila ettari serviti dalle nuove reti impermeabilizzate, si prevede un risparmio d’acqua del 30%.