“Il Friuli rifiuta mascherine e respiratori dalla Cina”. Interrogazione al governo

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E’ polemica sui dispositivi di sicurezza dalla Cina.

E’ polemica sul mancato acquisto, da parte della Regione, dei dispositivi di sicurezza individuale per il coronavirus provenienti dalla Cina. A sollevare ulteriori dubbi, la deputata Debora Serracchiani in un’interrogazione al Consiglio dei ministri.

“E’ vero che il Friuli aveva l’opportunità di acquistare mille respiratori e 500mila mascherine dalla Cina ma ha ignorato la segnalazione più volte inoltrata da un cittadino in contatto con un’azienda di Shanghai?”. Sono queste le parole della Serracchiani, in riferimento al gesto di Francesco Caria, residente a Sedegliano. Lo scorso 21 marzo, Caria si era reso disponibile per allacciare un rapporto con l’impresa cinese. Tuttavia, le risposte facevano sempre riferimento ad un blocco delle forniture dall’estero e all’inoltro della proposta alla Protezione civile.

All’appello della deputata, si aggiunge anche il pensiero del MoVimento 5 Stelle. Infatti, “ci sono giunte segnalazioni relative a lungaggini nelle procedure per l’acquisto di dispositivi -affermano i consiglieri regionali -. Ci rendiamo conto delle difficoltà, ma ci auguriamo che il presidente Massimiliano Fedriga sappia giustificare, o smentire, quanto emerso”.