In Fvg la pizza farcita con grilli tostati, è la prima in Italia

La prima pizza con i grilli sopra è nata in Fvg.

Di farina di insetti si parla già da un po’, con tutte le polemiche conseguenti: la novità, stavolta, è che i grilli finiscono sopra la pizza, a mo’ di farcitura, ed è un’idea made in Fvg.

A proporre la pizza “grillo sparlante“, infatti, è un locale di Trieste, la Pizzeria Mangiafuoco: pomodoro, mozzarella, fiori di zucca e Acheta domesticus, tostati al forno con olio e sale et voilà il piatto è pronto. La notizia della nuova pietanza ha subito spaccato l’opinione pubblica, come accade in questi casi, e i due titolari, Alessandro Pribaz e Umberto Barucca, hanno spiegato la genesi della loro invenzione e la loro scelta.

“Qualche giorno fa, discutendo col mio socio Umberto del più e del meno, gli è uscita di bocca come battuta: “Hai dei grilli per la testa?” rivolgendosi a me. Gli ho risposto ridendo “Può essere!”. Da questa frase nasce l’idea di creare una pizza diversa, a base di grilli. Di recente si sente, infatti, tanto parlare della farina di grillo per il suo sapore delicato particolarmente adatta ad essere inserita anche per la preparazione della pizza, diventando una perfetta integrazione delle farine tradizionali. La pizza è patrimonio UNESCO. E’ sacra. Non si tocca. Andare a danneggiare l’impasto non ci piace. Quindi io sono andato oltre, pensando ai grilli sopra la pizza naturalmente già arrostiti con olio e sale da disporre dopo la cottura. L’ho proposta al mio socio, il quale ha detto: “D’accordo, proviamo a vedere quanto fanno schifo!”. Certo l’idea di mangiare i grilli sulla pizza ci fa schifo perché non siamo abituati a questo tipo di cibo. Ma se finora al posto dei gamberetti avessimo mangiato grilli non sarebbe stata la stessa cosa? Infine il grillo è simile ad un crostaceo!”

“Per nostra pura curiosità li abbiamo provati sulla pizza e sinceramente ci sono piaciuti. Da qui l’idea di proporla ai nostri clienti con il nome di Grillo Sparlante: pomodoro (poco), mozzarella, fiori di zucca, grilli tostati (a fine cottura) al costo di 15 euro“.

I grilli vengono acquistati da un’azienda tedesca e sono appositamente allevati per il consumo umano in Europa (alimentati solo a base vegetale) e rigorosamente controllati e sono prodotti senza l’uso di ormoni, pesticidi o antibiotici.

“Concludendo – continuano i due titolari -, diciamo che i grilli sono deliziosi, ricchi di proteine e sostenibili: non solo sono un’ottima fonte di proteine complete di alta qualità (come quelle della carne) ma contengono anche molte vitamine e minerali (tutti i 9 aminoacidi essenziali, Omega 3, vitamina A, B2 e B12 oltre a Calcio, Zinco e Ferro). In molti si chiederanno quale sia il motivo per dover discutere di grilli come alimento. La risposta banale è: nessuno è obbligato a mangiarli, ma non c’è motivo di vietarne la vendita. Se poi il mercato deciderà di non gradire questo cibo, i produttori chiuderanno gli allevamenti senza bisogno di proteste. Una giustificazione però per preferirli come fonte di proteine c’è ed è il vantaggio ambientale. Insomma nessuno vi obbliga a mangiare grilli. Nessuno li vuole nascondere nei vostri alimenti. Nessuno rischia di avvelenarsi mangiandoli. L’EFSA ha analizzato questo alimento esotico e l’ha valutato sicuro per l’alimentazione umana. Da fine gennaio, l’unico cambiamento è che adesso possiamo decidere di acquistare questo alimento. Siamo tutti un po’ più liberi di scegliere le nostre abitudini e restare onnivori, vegani o insettivori secondo le nostre preferenze o anche solo di provare qualcosa di nuovo e poi decidere, in base al nostro gusto, se ripetere o no l’esperienza”.