Manovra di bilancio, è la più ricca di sempre in Fvg: ecco dove andranno i 5,7 miliardi

L'Aula si appresta ad esaminare la manovra di bilancio 2024-26

La manovra di bilancio in Friuli Venezia Giulia.

I dettagli dei tre disegni di legge che formano la manovra di bilancio 2024-26 (quasi 6 miliardi di euro, oltre 600 milioni in più della manovra approvata un anno fa) a firma Regione Friuli Venezia Giulia, e in particolare le poste della Stabilità, sono stati elencati all’Aula attraverso le relazioni predisposte da Antonio Calligaris (Lega), Alessandro Basso (FdI), Mauro Di Bert (Fedriga Presidente) e Andrea Cabibbo (Forza Italia).

Più fondi per il Friuli Venezia Giulia.

Guardando nel dettaglio alle sovra-risorse, da Calligaris si apprende che sono state destinate “a varie aree, come l’emergenza maltempo, investimenti nel settore energetico, prevenzione del rischio idrogeologico, interventi per studenti universitari, promozione economica: 280 milioni, di cui 200 circa sono l’aumento del Fondo sanitario regionale. Ad essere sostenuti sono gli enti locali, con un impatto positivo sull’economia territoriale, l’energia solare per aziende agricole e imprese, le comunità energetiche, la manutenzione del sistema idrico, gli interventi abitativi per studenti e i progetti universitari”.

Ancora Calligaris: “Per quanto riguarda la gestione dell’emergenza maltempo, sono stati stanziati fondi specifici per affrontare casi eccezionali accaduti ad agosto e novembre che prevedono: ulteriori 20 milioni di euro per la Protezione civile regionale; 8 mln aggiuntivi per gestire le conseguenze delle recenti mareggiate; 4,5 mln per fornire ristori ai concessionari del territorio colpiti dagli eventi climatici. Ulteriori 2,4 mln sono destinati alle Comunità energetiche; 15 mln all’Autorità unica per i servizi idrici e rifiuti; 14 mln per la Promozione di Go!2025; 3 mln al Sistema welfare; 15 mln alle case degli studenti”.

Lavoro e ambiente.

Tra i principali obiettivi dell’azione della Giunta, il consigliere leghista segnala nel ddl Stabilità “il rafforzamento del sostegno al lavoro e al comparto produttivo. A tal proposito (articolo 2), si prevede un notevole aumento delle risorse economiche per sostenere imprese e turismo. Questo aumento, di oltre 170 milioni di euro, rappresenta un incremento del 27% rispetto al budget iniziale del 2023″.

L’articolo 3 presenta numerosi interventi che, tra gli altri, riguardano: il coinvolgimento delle Comunità di montagna per le sistemazioni idrauliche e forestali; il sostegno alle imprese agricole colpite dalla flavescenza dorata della vite e per investimenti volti a migliorare la logistica e la commercializzazione dei prodotti; modifiche per l’introduzione di prodotti biologici tipici e tradizionali nelle mense pubbliche; contributi per la distribuzione di quotidiani e sperimentare iniziative innovative di spettacolo nei siti montani.

“All’articolo 4 – ha dettagliato Basso passando a difesa dell’ambiente, energia e sviluppo sostenibile – si autorizza un contributo straordinario di 750.000 euro al Comune di Gorizia per rimuovere e smaltire i rifiuti di un immobile in via Aquileia; si darà avvio alla realizzazione (“sperimentale e dal forte valore ambientale”, ha sottolineato anche Di Bert), di sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche dando contributi, ai privati fino a 5.000 euro e alle imprese fino a 10.000, per totali 2 mln; ci saranno sovvenzioni per l’acquisto e l’installazione di dispositivi di regolazione del flusso dei pozzi artesiani (1,75 mln).

Non da meno, per Basso, “è istituito il Registro regionale dei volontari per la tutela dell’ambiente; 4,9 mln andranno ai Comuni per la manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua cui si sommano 1,3 mln per iniziative di salvaguardia e incolumità pubblica e 5,71 mln da investire in opere idrauliche dei Consorzi di Bonifica e dei Comuni. Sforzi infine per ridurre la produzione di rifiuti in plastica (110.000 euro), per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto (500.000 euro), per favorire l’allacciamento alla rete fognaria (700.000 euro) e 2 mln ad Arpa Fvg per le spese di funzionamento”.

In relazione a territorio, edilizia, trasporti e mobilità, di cui all’articolo 5 sempre del ddl 10, Cabibbo evidenzia in particolare che “proseguirà l’abbonamento scolastico residenti Fvg e l’estensione dei contributi per le spese sostenute per i servizi di scuolabus ai Comuni con popolazione inferiore ai 3mila abitanti (dunque non più 2mila).

Invece per lo sport, inserito nell’articolo 6, il forzista “apprezza lo stanziamento di 300mila euro per le associazioni e società senza fine di lucro del territorio regionale affiliate all’Ente italiano sport inclusivi”. E Calligaris e Basso, per quanto concerne le misure al comparto culturale, “un finanziamento di 14 mln a GO!2025 e l’assegnazione di fondi alla fondazione Aquileia per 1 mln“.

L’occupazione.

Quanto alle risorse a favore del lavoro e della salvaguardia dell’occupazione, all’articolo 7 si portano: incentivi all’assunzione (10 mln) a tempo determinato di giovani tra 18 e 35 anni e donne disoccupate da almeno quattro mesi consecutivi; il potenziamento dei Centri per l’impiego (2,5 mln); contratti di solidarietà difensivi (oltre 5,5 mln) che accompagnano le aziende in crisi economica; avviare attività, fornire formazione ed esperienze all’estero (1,5 mln); Cantieri Lavoro (4,5 mln) che permettono l’inserimento temporaneo di disoccupati in opere di pubblica utilità.

Di Bert ha, quindi, evidenziato che “ci sono poi alcune poste che rivestono una particolare rilevanza, non solo per il peso economico che le caratterizza, ma più in particolare per i valori espressi e mi riferisco allo stanziamento di 50 mln sui tre anni, quale contributo a favore dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ardis Fvg) per sostenere in Friuli Venezia Giulia gli interventi nel campo dell’housing universitario”.

La sanità.

“Lo scompartimento della sanità gioca un ruolo centrale in questa manovra. A esso vengono assegnati 3 miliardi e 181 milioni, con un aumento di 278 mln (+9,58%) rispetto al 2023″, ha detto Cabibbo, che ha elencato le manovre inserite nell’articolo 8: per la spesa sanitaria corrente del 2024 è previsto uno stanziamento di 2 miliardi e 701 mln (più 203 mln rispetto al 2023) e nello stanziamento del Fondo sanitario regionale sono inclusi 57 mln per i rinnovi contrattuali del personale del Servizio sanitario regionale. Il Fondo sociale regionale di parte corrente passa a 93,84 mln. Il Fondo per l’autonomia possibile e l’assistenza a lungo termine aumenta a 38,85 mln. Il Fondo per l’abbattimento delle rette nelle case di riposo passa a 61,1 mln. Alle azioni innovative nei servizi per le persone con disabilità vanno 3 mln. Il Fondo per il contrasto alla violenza e alle discriminazioni ha 1,759 mln.

Autonomie locali.

Da Basso i dettagli dell’articolo 9 sulle autonomie locali: “A favore del funzionamento delle Comunità di Montagna e Collinare andranno 11.347.372,29 euro, mentre le Comunità cosiddette volontarie potranno beneficiare fino a 200.000 euro ciascuna. Per garantire la funzionalità degli enti di decentramento regionale (Edr) sono stanziati 37 mln”. Guardando ai trasferimenti singoli, spiccano le risorse alle sedi universitarie mediante contributi ai Comuni di Pordenone (420.000 euro nel triennio), Gorizia (270.000 euro complessivi) e Gemona del Friuli (150.000 euro totali). Le spese per il Programma sicurezza sono di 3,55 mln per interventi in parte capitale e 3,1 mln in parte corrente.

Le concessioni marittime.

Calligaris, soffermando infine l’attenzione all’articolo 10 sul demanio, ha reso noto che “gli emendamenti al disegno di legge Collegata 2024-26 includono misure riguardanti le concessioni marittime e la gestione delle aree costiere. In particolare, si prevede una proroga di 12 mesi per le concessioni marittime in scadenza il 31 dicembre 2023 chiedendo, al contempo, ai Comuni di mappare le concessioni in modo da emanare nuovi bandi nel corso del 2024. E si introduce la possibilità di attuare iniziative di project financing, sfruttando partenariati pubblico-privato, per la riqualificazione di spiagge inutilizzate o di aree in cui le concessioni sono già scadute”.