Nuovo digitale terrestre, in Fvg in tanti non riescono a vedere più la tv

La situazione del nuovo digitale terrestre in Friuli Venezia Giulia.

“La garanzia di una buona ricezione del segnale senza disparità né oneri aggiuntivi”. È l’impegno richiesto con una mozione presentata alla Giunta dal consigliere regionale Emanuele Zanon (Regione Futura), “in riferimento al nuovo standard di trasmissione del segnale televisivo digitale terrestre Dvb-T2Hevc”. La richiesta sorge dalla constatazione che, in diverse zone del Friuli Venezia Giulia, da anni si riscontrano problemi relativamente alla ricezione del segnale televisivo, poiché i ripetitori pubblici e privati non riescono a giungere in tutti i luoghi con adeguata potenza di trasmissione. In particolare, questo si verifica in alcune aree più marginali collinari e montane.

Dal 2023 l’irradiazione del segnale tv in Friuli Venezia Giulia, anche per le principali emittenti private, dovrebbe essere a cura di Rai Way, di cui è azionista di maggioranza la Rai-Radiotelevisione italiana. “Questo passaggio – fa sapere il consigliere – ha suscitato dei timori per l’ipotesi di spegnimento di alcuni ripetitori gestiti dalla società Ei Towers che diffondono il segnale tv anche grazie a convenzioni e contratti specifici sottoscritti con gli enti locali in Valcellina. Spegnimento che al momento è stato evitato, ma non ha mancato di preoccupare sindaci, amministratori locali e cittadini, allarmati per il possibile oscuramento o peggioramento della ricezione del segnale”.

“Il diritto all’informazione va tutelato, è un dovere garantire che il servizio televisivo sia usufruibile da tutti i cittadini, senza disparità specialmente nell’ipotesi di oneri aggiuntivi dovuti all’istallazione di impianti di ricezione satellitari o simili. Disparità da evitare – aggiunge Zanon – sia rispetto all’insorgere di ulteriori difficoltà nella ricezione del segnale televisivo, sia rispetto al fatto che i territori penalizzati rischierebbero di essere nuovamente quelli in aree geografiche meno popolate che da decenni subiscono un depauperamento dei servizi pubblici e privati”.