Pillola anti-sbornia, per il 73% dei giovani friulani questa sarebbe “la svolta”

La pillola anti-sbornia sarebbe la svolta per i giovani friulani

Dopo una serata di eccessi da alcool, chi non desidererebbe non incappare nel classico hangover post-sbornia? Una pastiglia contente batteri potrebbe essere la soluzione.

E’ stata inventata in Gran Bretagna il Myrkl, la rivoluzionaria pillola anti-sbornia dal costo di 1 sterlina (1,17 euro) che deve essere assunta prima di bere ed ha un’efficacia di 12 ore.

Secondo i giovani friulani tra i 25 e i 30 anni quest’invenzione, qualora arrivasse in Italia e di conseguenza in regione, sarebbe per il 73% dei casi una svolta (il 27% invece non è favorevole) che porterebbe ad assumere più alcool ed avere meno conseguenze.

Il popolo friulano, infatti, secondo le statistiche Istat è colui che – pro capite – beve più birra, vino e super alcolici tra le regioni del nordest.

“Se questa pillola dovesse funzionare, – afferma in tono scherzoso un giovane – i friulani non dovrebbero preoccuparsi più per le innumerevoli sagre del periodo estivo. Anzi, ci prepareremmo a fare ingenti scorte”.

La pillola cosa contiene?

La pillola conterrebbe i batteri Bacillus Coagulans e Bacillus Subtilis (prodotti dalla crusca di riso fermentata) assieme all’aminoacido L-cisteina che scomporrebbero l’alcool in acqua e anidride carbonica prima di raggiungere il fegato. Inoltre vi sarebbe la presenza di vitamina B12 che aiuta il processo e fa sentire il consumatore “rinfrescato”.

L’alcool che ogni volta noi ingeriamo viene scomposto dal fegato in acetaldeide che produce poi l’acido acetico, responsabile del malessere che proviamo il giorno dopo una bevuta importante.

Tutti gli ingredienti sono autorizzati e sicuri secondo l’agenzia europea per la sicurezza alimentare e dalla Food Drug Administration statunitense (FDA). La pillola però diversamente da quanto ci si può aspettare non sarà venduta in farmacia, mentre è disponibile da ieri sul sito dell’azienda produttrice nella maggior parte dei mercati europei.

I test effettuati hanno rivelato che coloro che hanno ingerito due pillole e bevuto due bicchieri di vino avevano un’ora dopo il 70% in meno di alcol nel sangue, rispetto a coloro che non l’hanno presa.

No per bevitori incalliti 

In ogni caso, l’azienda produttrice ha avvisato che, dopo un’esagerata assunzione di alcool il corpo potrebbe manifestare disidratazione, basso livello di zucchero nel sangue e metanolo, tutti effetti indesiderati che la pillola, anche se assunta, non può frenare.

Non è un’invenzione attuale

Da molti anni si parla di “pillole anti-sbornia” o comunque rimedi che porterebbero a sentire meno (o per nulla) i sintomi dell’alcool. In Corea ad esempio, già quattro anni fa, sono state messe in commercio delle sostanze composte da estratti naturali di frutti di bosco, zenzero rosso, pera coreana, latticini, per combattere la sbornia a qualsiasi ora: prima di iniziare a bere, subito dopo averlo fatto ed in altri casi appena svegli per controllarne i danni.

Diverso il caso della Russia che nel 2003 ha messo in commercio una pillola (importata negli Stati Uniti con il nome di RU-21) come integratore alimentare che ha origini nella Guerra Fredda. Questa pillola infatti, venne sviluppata dopo la Seconda Guerra Mondiale per il Kgb, e doveva permettere agli agenti segreti di ubriacarsi senza avere conseguenze per dopo partecipare alle riunioni con gli agenti nemici, rimanendo loquaci ma captando eventuali segreti. La stessa pillola ebbe un gran successo anche a Hollywood dove gli attori potevano eccedere, permettendo poi le riprese il giorno dopo.